Nella storia a suon di record
Per favore, lasciamo godere Firenze. Era dai tempi del Trap e di Batistuta che la Fiorentina non veleggiava in solitaria nel mare del vertice della classifica, correva l’anno 1999 ed era il 7 febbraio per la precisione.
Il 3-0 rifilato all’Atalanta è stato la sublimazione di una settimana in cui la squadra di Sousa ha segnato 11 gol subendone solo uno, dall’Inter.
E’ un periodo esaltante per Firenze: i viola, se consideriamo la fine del campionato scorso e l’inizio di questo sono a quota 11 vittorie in 12 partite. In questo campionato la difesa viola ha chiuso 5 gare su 7 imbattuta. E al Franchi nelle ultime 6 gare la Fiorentina non ha preso mai una rete.
Numeri impressionanti che dimostrano come i viola non siano primi per caso: alla ripresa del campionato, dopo la sosta della Nazionale di Conte, la squadra di Sousa sarà a casa del Napoli, che sembra rigenerato. Sarà un confronto che dirà molto sulla lotta per il vertice.
Sousa è entrato nella storia dalla porta principale: mai nessun allenatore dal ’26 ad oggi aveva inanellato 18 punti in 7 gare. Un record vero che deve inorgoglire il tecnico lusitano, dandogli la spinta per migliorare ancora, laddove sia possibile.
Un merito anche per la società, che abbiamo criticato – e non ce ne pentiamo – durante l’estate per alcune scelte sbagliate, ma adesso con la medesima onestà intellettuale dobbiamo riconoscerle la virtù di aver preso un allenatore fortissimo e di aver colto sul mercato occasioni importanti.
Del resto noi, che non siamo più ragazzi, siamo ancorati ad una vecchia regola del calcio, incontrovertibile: vince il presidente, perde il presidente. La sintesi di un concetto più esteso: se la squadra vola significa che la società ha operato bene, visto che le scelte sono sue. Se la squadra inciampa significa che le decisioni del vertice sono state sbagliate. Tutto molto semplice, non ci vuole molto a capirlo.
E allora, lasciamo godere i tifosi viola in queste due settimane di sosta. Si meritano questo e altro. Il periodo è magico e speriamo che duri a lungo. Chi vuol parlare di scudetto lo faccia, non sarà peccato mortale. Noi, che dobbiamo fare altro per mestiere, godiamo a vedere godere Firenze e rimandiamo tutto, per una verifica ancora più probante, alla seconda metà di ottobre, quando la Fiorentina avrà affrontato il Napoli al San Paolo e la Roma al Franchi.
Se a quel punto lo scenario fosse lo stesso di oggi, beh…
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