Baba e Berna, le “pianticelle” viola sono cresciute
Uno l’ha scovato proprio Pantaleo Corvino, l’altro l’ha ereditato da Giovanni Galli.
L’ex ds viola torna al Franchi e si ritrova come avversari due dei suoi pupilli.
Uno lo ha scovato lui, Babacar, l’altro invece, Bernardeschi, se l’è trovato già nel settore giovanile. Lo aveva scovato Giovanni Galli, convincendolo ad entrare a far parte della Fiorentina fin dai pulcini. Adesso sono loro i simboli di un vivaio, quello viola, che finalmente è tornato a rivedere sui campi di Serie A i propri talenti. Corvino aveva continuato il lavoro iniziato nel post fallimento, ricominciando nel capillare lavoro di scouting. Adesso, di ritorno nello stadio che lo ha visto conquistare per due volte l’accesso alla Champions League con la prima squadra, se li ritroverà entrambi da avversari e per di più con un contratto da top player nella squadra in cui calcisticamente sono nati.
Baba è arrivato in Italia con una selezione di ragazzi del Senegal. Il primo provino, il gioiello d’ebano, lo ha fatto davanti agli occhi dell’allora direttore sportivo della Fiorentina , poi continuò a mettersi in mostra anche in altre piazze, non ultima Pescara. Tanto che sulle sue tracce si mise subito pure il Genoa. Era il 2007, ma il giovane attaccante decise di scommettere con la società viola. Ha cominciato dal settore giovanile della società dei fratelli Della Valle ed è lì che ha messo insieme i primi successi. C’era pure lui, nello spogliatoio, quando proprio Corvino regalò a tutti i ragazzini degli Allievi Nazionali la maglietta “Primo titulo” per festeggiare la vittoria dello scudetto contro l’Inter. Il resto, la firma del suo primo contratto da professionista e il primo gol con i big del calcio italiano, è arrivato subito dopo. Il resto è storia recente, compresa la cavalcata fatta col Modena prima di mettersi sulle spalle la squadra viola orfana di Rossi e con un Gomez perennemente alla ricerca di se stesso. Corvino non se n’è mai stupito né hai mai nascosto la soddisfazione. «Sono orgoglioso – ha detto qualche tempo fa -: un responsabile di un’area tecnica è contento anche di quello che lascia e mi fa piacere che Babacar e Bernardeschi stiano dimostrando di poter essere calciatori importanti per la Fiorentina. Penso, però, che ne verranno fuori altri. Mi riferisco a Lezzerini, Gigli, Mancini, Capezzi, Fazzi, Minelli, Gondo, Madrigali…Uno su tutti? Se devo dire chi mi sembra più pronto dico Bangu». La colonia dei giovani pizzicati in giro per il mondo dall’oggi direttore sportivo del Bologna sta diventando sempre più grande: e anche il mercato se ne sta accorgendo. Le “pianticelle” sono diventati piccoli diamanti. Da lavorare, forse sì, ma pur sempre assegni circolari.
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