Il calendario non è impossibile ma…..
COSA VA
LA TERZA VIA DI FUGA. Eliminata brutalmente in Coppa Italia da una Juventus dimezzata e fitta di seconde linee e riallontanatasi in modo decisivo da Roma e Lazio – con la Lazio che con l’ottava vittoria conecutiva ha scavalcato la Roma e gioca meglio degli odiati “cugini”, ma dovrà disputare 4 confronti diretti, mentre i giallorossi hanno soltanto il derby – l’unico aspetto positivo di questo momento durissimo è che c’è ancora una competizione nella quale i viola sono in piena corsa. Non resta che l’Europa League. Inutile illudersi sulle chances di terzo posto e di acchiappare la Champions League con il campionato, purtroppo. C’erano quelle cinque partite finali contro avversari che non hanno più nulla da chiedere, ma i viola avrebbero dovuto restare a ruota delle prime e invece le sconfitte con Lazio e Napoli pesano doppio. Sono state purtroppo decisive. Anche per il morale. Perché se la Fiorentina non dovesse approdare alle semifinali di Europa League e, putacaso, finisse quinta o sesta in campionato, beh l’annata non sarebbe forse fallimentare, ma certamente neppure soddisfacente in rapporto agli obiettivi d’inizio anno, e non solo di quelli di fine marzo.
CHI NON HA GIOCATO A NAPOLI. Si dice sempre che gli assenti hanno torto, ma in questo caso si deve fare un’eccezione: sono soltanto i giocatori assenti a Napoli che non possono essere ritenuti responsabili della debacle al San Paolo. Perché non è stato tanto il 3-0 subito, quanto il modo apatico – direi “apallico” – in cui la squadra si è comportata, senza mostrare il minimo orgoglio, il minimo spirito di reazione. Salvo Neto, che comunque ha preso un gol in mezzo alle gambe e questo ai grandi portieri non dovrebbe succedere nemmeno quando gli attaccanti tirano da distanza ravvicinata, e secondo me i due entrati a metà secondo tempo, Joaquin e Pizarro che un qualche rigurgito di orgoglio lo hanno mostrato, tutti gli altri si sono rassegnati in un modo inconcepibile per una squadra che poteva essere ancora considerata – almeno dai più ottimisti – in corsa per il terzo posto
IL PARI IN RIMONTA DEL MILAN. Se i rossoneri non rimontavano il gol di Eto’o anche la Sampdoria avrebbe scavalcato la Fiorentina. E i viola sarebbero stati sesti in classifica. Arrivare quarti in campionato è importante, significa evitare i preliminari di Europa League, una preparazione anticipata, tutta una serie di problemi. Oggi la Fiorentina è una squadra stanca mentalmente, provata moralmente, fortemente demoralizzata
COSA NON VA
UNA SETTIMANA DA DIMENTICARE. Con due partite che insieme ad una terza un po’ più lontana, dicono quanto segue: Lazio batte Fiorentina 4-0, Juve b. Fiorentina 3-0, Napoli b. Fiorentina 3-0. Totale 10-0. Tre partite tre funerali.
Se poi andiamo a vedere i risultati della Fiorentina con le altre 5 squadre in lotta per le coppe europee in 9 partite, troviamo una sola vittoria, con la Samp e un pareggio con la Roma, ma per il resto tutte sconfitte: sette! Una media di 0,55 punti a partita. Con le altre squadre invece 2,10 punti a match. Si continuasse su questa falsariga, nelle 8 partite che restano si arriverebbe a 64,3 punti degli attuali 49. Ma con Roma e Lazio che starebbero un bel po’ di punti in più. 73?
UNA SQUADRA A PEZZI. E’ quasi incredibile come nel calcio le situazioni si possano rovesciare nello spazio di poche giornate. All’inizio del campionato i tifosi laziali volevano far licenziare Pioli, oggi ne hanno fatto un idolo, dopo 8 vittorie consecutive in campionato e 9 con quella di Coppa Italia a Napoli. La Fiorentina avrebbe un finale di campionato favorevole, ma dopo le ultime prestazioni come si fa a credere che possa raccogliere – come ancora sostiene qualcuno – 21 punti in sette partite concedendo i 3 punti alla Juve solo perchè le sette avversarie che ci restano (in realtà pure la Juve) non hanno più niente da chiedere al loro campionato? Ai miracoli gli scettici fiorentini non credono più.
VINCENZO MONTELLA. Non voglio maramaldeggiare, cioè uccidere un uomo morto – come disse Francesco Ferrucci al suo impietoso giustiziere – ma non c’è dubbio che le formazioni schierate dall’allenatore viola sia contro la Juve sia contro il Napoli, siano stati dei harakiri. Contro squadre come la Juve che vanno rapide sulla fasce, giocare con la difesa a tre, era un suicidio. Si era già avuto modo di riscontarlo. Poichè si trattava di reggere almeno un tempo, approfittando del 2-1 di Torino – anche senza mettersi in difesa ma stando un tantino più coperti – è stato un errore grave. Diverso l’errore compiuto a Napoli: il massiccio turn-over per schierare giocatori purtroppo inadeguati come Kurtic – disastroso è fargli un complimento, ma i limiti tecnici sono a tutti evidenti da tempo, eppure è stato schierato un’infinità di volta – o impresentabili come Vargas, assieme ad un Ilicic “falso nueve” che ha certo più talento che carattere, in uno spareggio come quello di Napoli è stato anch’esso un suicidio. O Montella voleva fare il turn-over e allora così facendo ha influenzato negativamente lo spirito della squadra, oppure ha sbagliato completamente formazione mettendo in campo gente che tutto fuorché gente di personalità, uomini-guerrieri capaci di trascinare gli altri.
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