Un gemellaggio inattaccabile
Gemellaggio a prova di bomba quello tra le tifoserie di Fiorentina e Verona. Per la Viola l’unico rimasto in serie A, insieme al Torino. I nostalgici ricordano bene anche quello storico con il Catanzaro, squadra ormai lontanissima dal calcio di vertice (naviga in Lega Pro) con la quale ben difficilmente si potranno ancora incrociare le bandiere. Almeno per i prossimi vent’anni.
La mappa dei gemellaggi è complicatissima e spesso sorprendente. Molti supporter, in particolare quelli più giovani, forse non sanno che una volta la tifoseria viola era pappa e ciccia con quelle di Inter e Sampdoria. E anche con i romanisti. Ma queste amicizie si sono poi trasformate, per ragioni rimaste spesso misteriose, in rivalità più o meno accese. L’unica cosa che tutti hanno ancora in comune è l’avversione nei confronti della Juventus (ecco perché i bianconeri sono gemellati solo con il Legia Varsavia e il Den Haag….).
Invece l’«affetto» calcistico fra gialloblu e viola non è mai tramontato, sopravvivendo a tutte le intemperie e retrocessioni. E così stasera non ci saranno problemi di ordine pubblico, al Franchi. Si potrebbe anche risparmiare sulle forze dell’ordine, tanto la serata sarà tranquilla. Roba per famiglie, come va tanto di moda dire oggi. Anche se il nostro stadio è tutt’altro che un posto per famiglie, vista la scomodità e i prezzi. Una volta, del resto, il lunedì era giorno di riposo per giocatori e tecnici. Oggi il calcio spezzatino ha stravolto tutte le abitudini, ma per fortuna si gioca alle 20,45 e quindi ci si augura un buon afflusso di pubblico. Magari dimenticando gli ultimi rovesci…
Naturalmente in campo non andranno i tifosi ma i giocatori. La speranza è che si guardino in cagnesco e che tirino fuori (metaforicamente parlando) gli artigli. Insomma, che giochino una partita vera lasciando le strette di mano e gli abbracci a chi sta sugli spalti. Il Verona è reduce da due risultanti non proprio esaltanti. La rimonta del Cesena e la rovinosa sconfitta con l’Inter. Si aggrappa ancora ai gol dell’inossidabile Luca Toni, che qualcuno a Firenze rimpiange ancora. Certo il giocatore naviga verso i 38 (anni) e per rimpiangere qualcuno bisogna che quelli venuti dopo abbiano fatto peggio. A Firenze i suoi sostituti arrancano: sufficiente per far dire a qualcuno “Quando c’era Toni…”. Tempi andati, d’accordo. Ma se stasera segna lui, chi li regge più quei soliti rompiscatole dei nostalgici?
Buona partita a tutti!
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