Fantini: «Eppure Toni lo davano per finito….»
Da un campione all’altro. Fiorentina-Verona è anche Mario Gomez contro Luca Toni. Due che hanno fatto le fortune del Bayern Monaco, due che si sono sfidati (e continuano a farlo) a suon di gol. Due amici, anche e soprattutto, con Toni che ha sponsorizzato pubblicamente l’arrivo di Gomez a Firenze. Lunedì si ritroveranno contro, a guidare i rispettivi attacchi. Ed il bomber di Pavullo, che a Firenze ha lasciato ricordi meravigliosi nella doppia parentesi in riva all’Arno, continua a macinare gol come negli anni migliori. Già 15 in campionato (nonostante il rigore sbagliato contro l’Inter), dimostrando che una vita da professionisti può portare ad essere decisivi anche a trentotto anni. Dall’altra parte Mario Gomez, che fatica ad imporsi nella classifica dei bomber, ma che sembra aver superato i problemi fisici che lo hanno attanagliato da quando è a Firenze. La sfida promette spettacolo, con i due amici che si sfideranno a distanza, nel cuore dell’area di rigore avversaria.
Enrico Fantini, partiamo da Gomez. Si aspettava di più dal centravanti tedesco?
«Gomez è un ottimo giocatore, questo è innegabile. Come del resto non si può negare che tutti ci aspettassimo qualcosa in più dal suo arrivo in Italia. Gli infortuni l’hanno frenato, ma io credo che per rendere al meglio debba essere servito in un certo modo. Diciamo che, per quello che ho visto da fuori, la squadra non gioca per lui in maniera totale, come ad esempio accade a Toni nel Verona. Anche per questo, secondo me, ha qualche difficoltà in più a trovare il gol».
A Firenze c’è anche Babacar, che scalpita per soffiargli il posto da titolare…
«Babacar è giovanissimo, sta facendo già molto. Deve capire che in un percorso di crescita bisogna accettare anche le panchine. In questo momento deve giocare titolare Gomez, ci sono delle gerarchie. I tifosi viola lo amano non per caso, lui ha dimostrato voglia e potenzialità per diventare qualcuno d’importante. Deve continuare a lavorare, avrà sicuramente le sue occasioni».
Secondo lei, al netto degli infortuni che speriamo siano finiti, il prossimo anno vedremo il miglior Gomez?
«Penso proprio di si. Negli ultimi due anni è stato condizionato dai problemi fisici. Non dimentico che il prossimo anno ci sarà Rossi e spero davvero che si possa formare quella coppia che i tifosi viola hanno sognato a lungo. Ed in più c’è Salah, sarebbe un bel tridente per qualità e caratteristiche degli interpreti».
Da Gomez a Toni. Ormai per lui non ci sono più parole…
«Il Verona lavora per lui, poi è chiaro che è un grandissimo finalizzatore. Ha un gran fisico, ad una certa età fa la differenza la professionalità. Io l’ho conosciuto a Firenze per due mesi, capii subito che era un ragazzo eccezionale e che aveva una gran voglia di fare e di arrivare in alto».
Al termine della seconda avventura a Firenze, alcuni dirigenti gli proposero di lasciare il calcio giocato per diventare allenatore del settore giovanile…
«Un po’ tutti lo davano per finito, addirittura dopo il Mondiale del 2006. A Verona, invece, ha trovato l’ambiente ideale per continuare a giocare su altissimi livelli. E poi, permettetemi una battuta…».
Prego.
«Se non viene lui ad allenare i giovani della Fiorentina posso venire io…».
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