Hagi Jr ha scelto la viola
Pare che sul filo di lana, a guardare, siano rimasti diversi club. La Roma, l’Inter e dicono anche il Barcellona. Ianis Hagi, il figlio d’arte che come lo vedi con la maglia numero 10 della sua Nazionale, anche se giovanile, ti riporta alla mente l’immagine del padre, alla fine sbarcherà a Firenze. In estate. Si aggregherà alla Primavera, metterà nelle gambe esperienza e muscoli. Per poi provare a sognare. Ha solo 16 anni, ma già due anni fa era il miglior trequartista di categoria in Romania. Sono in molti a dire che potrebbe superare persino il padre. Che, nel suo nome, è destinato a scrivere altre pagine di storia. Hagi jr arriva nella città che ha fatto grande Adrian Mutu, record-man di gol con la sua Nazionale proprio come il padre, ed è pronto a mettersi a disposizione della squadra. Nelle casse del Vitorul Costanza finirà poco meno di un milione. Restano da definire gli ultimi dettagli ma l’operazione è stata portata a termine.
Professionalmente impeccabile e umanamente pure meglio. Chi lo conosce è pronto a scommettere che Ianis è di quelli che non si alza mai da tavola senza dire grazie e non va a letto, in ritiro, senza prima aver salutato tutti i compagni. Chiede persino il permesso al suo Ct, Raducioiu, per restare un po’ di più in campo ad allenarsi. E’ per questo motivo, dicono, che sia un piccolo gigante con entrambi i piedi. Ottimo tiro, discreta qualità nel palleggio, ha dalla sua anche l’intelligenza calcistica: vede il gioco e sa quando è il momento giusto per il passaggio decisivo. Destro, sinistro, calci d’angolo o di punizione, Ianis fa tutto bene e con incredibile semplicità. Dice posa giocare anche come centrocampista, ma il suo ct che ha conosciuto molto bene il padre del giovane talento, non ci gira intorno: «Se non fosse stato per Hagi, io non sarei diventato un grande marcatore, ma chi giocherà con suo figlio Ianis diventerà capocannoniere».
Sulle spalle del ragazzino, che sembra in tutto e per tutto il clone del padre – il video del gol di destro contro l’FC Brasov ha fatto il giro del mondo – sono risposte le aspettative di tutta la sua nazione. Ha cominciato a giocare nell’accademia fondata dal padre, poi ha fatto il grande salto nel Vitrorul, la società in cui a 16 anni 1 mese e 13 giorni lo ha fatto debuttare nella Serie A romena. Cancellando, per altro, il record del padre, che invece aveva dovuto aspettare i diciassette anni e mezzo abbondanti. Papà Hagi, tuttavia, non si è mai lasciato tradire dall’emozione genitoriale: «Ho avuto anche momenti in cui sono anche stato duro con lui – ha raccontato -, perché Ianis deve pensare solo al calcio, deve avere lo stesso atteggiamento di Messi. Non so fino a che punto possa arrivare, ha talento ma deve lavorare sodo. Ha personalità e tutti gli ingredienti per ottenere risultati elevati, ma deve giocare sempre di più, un po’ per volta». Ecco il perché del passaggio in Italia, alla Fiorentina. «Ha bisogno di crescere fisicamente – ha continuato Hagi sr -, di aumentare la forza, perché è ancora giovanissimo: presto diventerà anche lui un giocatore completo». La società dei fratelli Della Valle non se l’è fatto scappare. Adesso tocca al lui, l’ex bimbo che correva in campo con la mano di papà per festeggiare i suoi trofei, far innamorare Firenze, la città dei grandi numeri 10.
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