Chiesa: «La Fiorentina deve credere al terzo posto»
Dall’Europa al campionato, con un occhio anche alla Coppa Italia. La stagione viola prosegue a ritmo davvero serrato. Nemmeno un attimo di pausa, marzo ed aprile saranno ricordati come i mesi più intensi della storia della Fiorentina. Un match ogni tre giorni si fa sentire nella testa e nelle gambe dei giocatori di Montella. E se persino lo stesso allenatore ha ammesso di aver bisogno di un po’ di riposo, questo fa capire davvero quanto possa essere provato il gruppo viola. Ma il campionato, e con sé l’obiettivo europeo, non aspetta. Prossima tappa il Milan. Squadra disastrata, ma ancora piena di orgoglio. Galliani ha chiesto quantomeno la qualificazione in Europa League ad Inzaghi ed ai giocatori. Obiettivo non facile da raggiungere, per farcela il Milan dovrà macinare vittorie e punti. Ecco perché i rossoneri nascondono qualche insidia. La Fiorentina, dal canto suo, vuole riprendere la marcia nel torneo dopo il brusco stop in casa della Lazio. Il terzo posto è ancora lì, lontano solo quattro punti. Crederci è un obbligo, ma è stato lo stesso Montella a dichiarare che molto dipenderà dall’esito delle due coppe. Come a dire, non si può avere tutto. Per la nostra rubrica Fiorentina Amore Mio, ecco in esclusiva Enrico Chiesa, indimenticato ex attaccante viola ed oggi allenatore della Sampdoria Primavera, che con la sua squadra ha affrontato anche la Fiorentina di Federico Guidi.
Tanti impegni per la Fiorentina, secondo lei sono troppi per questa squadra?
«La Fiorentina nella testa sta bene, il periodo in cui era altalenante nei risultati è passato. A gennaio la rosa si è rinforzata, anche se è normale che gli impegni siano tanti e tutti molto tosti. Ma tanti impegni è meglio averli piuttosto che non averli, vuol dire che il gruppo sta facendo bene».
Da gennaio in avanti Salah si è subito imposto all’attenzione generale. Lo conosceva?
«Si, lo conoscevo, ma nessuno poteva immaginarsi un impatto così sul calcio italiano, anche se a Roma contro la Lazio ha avuto qualche problema. Quando un giocatore viene dall’estero, di solito, ha bisogno di tempo per ambientarsi, invece lui ha bruciato le tappe e si è inserito molto bene. Questo è stato sorprendente».
Questione terzo posto. La Fiorentina può ancora sperarci?
«Io credo che la Fiorentina abbia tutte le carte in regola per pensare di poter lottare per il terzo posto. E’ ovvio che anche altre squadre possono ambire a quella posizione, ma quando una squadra come la Fiorentina si trova a soli quattro punti di distanza è obbligata a crederci».
Coppa Italia ed Europa League: se potesse cosa sceglierebbe?
«E’ logico che vincere la Coppa Italia sia più ‘facile’, perché comunque le partite sono meno e la strada è più agevole. Questo senza nulla togliere al cammino della Fiorentina, che ha eliminato la Roma ed è andata a vincere in casa della Juventus. E’ chiaro però che vincere l’Europa League sarebbe più importante, perché chi la vince va direttamente alla fase a gironi della prossima Champions League».
A Firenze arriva il Milan, che sta disputando un campionato anonimo.
«Il Milan è in un momento particolare. A Milano se non fai risultato le critiche arrivano subito, per allenatore, giocatori e società. Io credo che si potesse mettere in preventivo un momento così, l’allenatore è nuovo e ci vuole il tempo necessario per farlo lavorare. Naturalmente i risultati sono fondamentali per dare fiducia all’ambiente e per far crescere la squadra».
Chiudiamo con la Primavera. Lei che ha affrontato da avversario la Fiorentina, che idea si è fatto della squadra di Guidi?
«La Fiorentina è la squadra più forte e completa che abbia affrontato nel girone, ha ancora un buon margine sulle inseguitrici e credo che potrà dire la sua anche alle Final Eight che assegneranno lo Scudetto».
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