Viola Park, posato il primo albero. Commisso: “Che orgoglio!”
Una giornata storica. La data di oggi, 5 febbraio 2021, sarà scolpita per sempre nella mente di tutti i tifosi viola perché rappresenta la realizzazione di un sogno atteso da 95 anni, ovvero dal 1926, anno di nascita della Fiorentina. Il presidente Rocco Commisso ha infatti dato il via ai lavori per la realizzazione del Viola Park, il nuovo centro sportivo del club gigliato, attraverso la posa della prima pietra, simbolicamente rappresentata da un bellissimo albero di ulivo secolare, a conferma di un progetto assolutamente green. Una cerimonia privata, a causa dell’emergenza sanitaria, alla quale hanno partecipato una trentina di inviatati, tra cui alcuni rappresentanti della tifoseria.
Il Viola park, ormai è cosa nota, sarà il centro sportivo più grande d’Italia e si estenderà lungo una superficie di 26 ettari, che si trasformeranno in dieci campi, in impianti sportivi, palestra, piscina e non mancherà una piccola Chiesetta voluta da Catherine, la signora Commisso. L’investimento toccherà gli 85 milioni di euro e trasformerà la Fiorentina in uno dei club più all’avanguardia, sotto il profilo delle strutture, a livello mondiale.
Il primo a prendere la parola nel corso della cerimonia è stato il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini: “E’ un orgoglio essere coprotagonisti di questa pagina storia per la Fiorentina. Siamo riusciti ad arrivare fino a qui appena 15 mesi dopo i primi incontri. Una tempistica quasi statunitense. Il gioco di squadra con la Fiorentina, per raggiungere questo traguardo, è stato straordinario.
A ruota l’intervento del direttore generale Joe Barone che ha mostrato una maglia con la scritta: ‘Viola park, dedicato al popolo viola’: “Sono emozionato – ha detto – ringrazio il Comune di Bagno a Ripoli, lo studio di Marco Casamonti e tutti coloro che hanno contribuito a disegnare il progetto. Naturalmente il ringraziamento più grande va alla famiglia Commisso per il grande sforzo che hanno fatto e che faranno. Quando Rocco ha acquistato la Fiorentina gli è stato proposto di acquistare dei terreni a Campi Bisenzio per costruire il centro sportivo e il progetto sarebbe costato 30 milioni. Ma quando il presidente ha visto questo terreno lo ha scelto subito, predisponendo un investimento da 70 milioni che sono poi diventati 85. Io e Giuseppe Commisso abbiamo visto molti centri sportivi e crediamo di poter realizzare qui il più bel centro sportivo d’Europa. Mi dispiace invece non aver riscontrato la stessa apertura da parte delle istituzione politiche di fronte alla nostra intenzione di migliorare il sistema calcio italiano. Si continua ad ostacolare chi come noi vuole investire sullo stadio di Firenze, rendendo irrealizzabile il sogno di avere la Fiorentina a quel livello che Firenze meriterebbe di avere”.
Dulcis in fundo le parole del presidente Rocco Commisso, visibilmente emozionato: “Quando sono arrivato avevo detto di essere venuto in Italia per restituire qualcosa all’Italia, la terra dove sono nato. Potevo acquistare varie squadre, ma mia moglie ha scelto quella di Firenze per la bellezza della città. Il sindaco di Bagno a Ripoli è stato eccezionale. Ho comprato questi terreni dove c’era anche una discarica a cielo aperto. I paletti della Soprintendenza che hanno allungato i tempi e aumentato i costi fino a 85 milioni. Abbiamo fatto il bando per i lavori e sono orgoglioso che se lo sia aggiudicato un ragazzo di Prato, Giovanni Nigro, di origini calabresi. Sono veramente orgoglioso di realizzare un progetto così importante in Italia e in un momento così difficile. Questa è la dimostrazione che ci può essere sinergia tra pubblico e privato. Purtroppo la burocrazia e la politica italiana cercano di mettersi sempre nel mezzo. Per costruire la sede di Mediacom in America, nel 2011, sono bastati 4 mesi per avere tutti i permessi e cominciare i lavori. Per dare l’idea del nostro investimento, basti dire che questo centro sportivo mi costerà una cifra superiore a quella che hanno speso i Pontello, i Cecchi Gori e i Della Valle, messi insieme, per acquistare la Fiorentina. Lo stadio? Mi chiedo se non ci fosse stato Rocco a spingere, se si sarebbe mosso qualcosa. A Campo di Marte lo farà il sindaco ma credo ci vorranno alcuni anni, a Campi Bisenzio ancora non si sa niente, non posso spendere i miei soldi se non c’è una volontà certa. Sto parlando con la Regione Toscana e con i sindaci per valutare, ma ora la mia attenzione è per questo progetto”.
Concluso l’iter cerimoniale ecco la posa del primo albero, guidata dall’architetto Casamonti. La signora Catherine Commisso, con tanto di caschetto e vanga, ha gettato il primo cumulo di terreno alla base della pianta. Poi è stata la volta del presidente, di suo figlio, di Barone e di tutti i dirigenti viola, compresi Pradè e Ferrari. Prima di appoggiare sul suolo le radici del grande ulivo, come da tradizione, Commisso e sua moglie hanno posato sul terreno i loro messaggi da tramandare ai posteri. Chissà cosa avrà scritto il presidente… di certo il suo profondo messaggio d’amore per Firenze e per il popolo viola lo ha già inviato con i fatti più che con le parole.
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