Robbiati: “Adesso serve il miglior Chiesa”
di Daniele Taiuti
Il “Fast, Fast, Fast” di Rocco Commisso incontra i primi successi, vista la recente presentazione in pompa magna del progetto del nuovo centro sportivo, a Bagno a Ripoli. Tuttavia, deve fare i conti sul piano sportivo con una realtà che presenta le sue criticità. Va dato atto comunque sia al patron italoamericano sia alla nuova dirigenza di aver illustrato ampiamente alla tifoseria e agli addetti ai lavori quali difficoltà la stagione in corso di svolgimento avrebbe comportato. In cuor suo c’è da giurarci, Commisso vorrebbe già lottare per lo scudetto. La situazione attuale però presenta una squadra da mezza classifica. Il collettivo viola ha delle buone individualità, ma non tutti sono sullo stesso livello. Perché chi subentra fino ad adesso non ha lo stesso rendimento dei titolari. Rimanendo su questo aspetto e ritornando indietro con la memoria, viene spontaneo alla mente il nome di Anselmo Robbiati, uno che entrando dalla panchina sapeva cambiare le partite come pochi, tanto da essere ribattezzato “Sant’Anselmo da Lecco”, oltre che “Spadino” per il suo fisico esile e scattante. L’ex calciatore lombardo disputa in viola sei campionati, dal 93 al 99 senza contare un breve ritorno nel 2002. Con la casacca gigliata vince una Coppa Italia e una Supercoppa di Lega, entrambe nel 96. Nella sua carriera vive un breve periodo con la maglia dell’Inter, dal 2000 al 2002 intervallato da alcuni prestiti fra cui quello alla Fiorentina appunto. Analizziamo con lui il momento della Viola, con un accenno alla partita in arrivo.
Anselmo Robbiati, quali sono le maggiori criticità che la Fiorentina ha denunciato in questo periodo?
“A livello tecnico non credo ci siano particolari appunti da fare, a parte Cagliari, le prestazioni ci sono sempre state. Poi è logico: se non capitalizzi le occasioni che crei alla fine paghi dazio…”.
A tal proposito cosa pensa di Vlahovic?
“Il serbo è fortissimo e il futuro della Fiorentina; la giovane età però lo fa essere discontinuo. Potrà essere considerato pronto ad alti livelli quando sarà in grado di confermare un buon numero di reti a campionato”.
Chiesa in questa stagione può ancora essere considerato un valore aggiunto per la Viola?
“Ha le qualità per essere tale. I campioni si vedono nei loro momenti più difficili: deve estraniarsi dall’extra-campo e tornare a trascinare la Fiorentina!”.
L’Inter fa visita ai gigliati: quante possibilità dà alla squadra viola di conquistare un risultato positivo con la Beneamata?
“Fino a ora la Fiorentina ha sempre disputato delle buone prove contro le grandi squadre. È legittimo aspettarsi lo stesso anche con l’Inter, da cui bisogna diffidare vista l’alta qualità della squadra e una sensibile maturazione della stessa, più continua durante la gara”.
Quali ricordi conserva in relazione alle esperienze maturate con Fiorentina e Inter?
“A Firenze ho vissuto la parte più importante della mia carriera, considerati i trofei vinti e le competizioni disputate. All’Inter ho trascorso una fugace esperienza, ma l’averne fatto parte per me vale come un riconoscimento”.
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