Saponara, sprazzi di classe e un nuovo ruolo da imparare in fretta
Classe e abilità tecnica non gli sono mai mancate. Il problema è che non è mai riuscito ad usarle con continuità. E se vuoi giocare al calcio ad alti livelli, in piazze esigenti, questo può diventare un bel problema. Forse per questo Riccardo Saponara è rimasto, fino ad oggi alla non più tenera età di quasi 28 anni, un giocatore incompiuto. Grande soltanto nelle piccole squadre, anzi soltanto ad Empoli, dove non era mai messo in discussione. E dove tecnici come Sarri e Giampaolo sapevano come metterlo nelle migliori condizioni per esprimersi al massimo. Piccolo, ai limiti del fallimentare, nelle grandi piazze. A Milano in particolare, ma anche a Firenze dove il rendimento è stato sempre al di sotto delle sue potenzialità. Anche a Genova, sponda Samp, non è riuscito a toccare i livelli di Empoli, nonostante la presenza in panchina del suo mentore Giampaolo.
Eppure l’impressione è che questo ragazzo possa ancora “salvare” la sua carriera. Magari cambiando ruolo e applicandosi nella trasformazione da trequartista a mezzala. Un po’ come ha fatto stanotte finché è stato in campo contro l’Arsenal, in terra statunitense. Dopo un inizio sotto tono, alla ricerca della posizione, Ricki ha cominciato a chiedere il pallone e a disegnare il calcio che ha nelle proprie corde. Passaggi di prima, imbucate intelligenti e un lancio di 40 metri per Sottil da applausi a scena aperta. Segnali, ancora intermittenti, di classe e intelligenza calcistica che potrebbero far comodo a Montella, alla ricerca di centrocampisti tecnici. Ma il primo a doverci credere è Saponara. Occorre che qualcosa scatti dentro la sua testa. C’è ancora tempo, ma è il momento di fare in fretta perché potrebbe essere davvero l’ultimo treno.
I commenti sono chiusi.