16 maggio 1982… Meglio secondi che ladri! Il video
Sono passati 37 anni, ma chi ha vissuto quella clamorosa ingiustizia non potrà mai dimenticare la data del 16 maggio 1982. Perché quel giorno svanì il sogno dei tifosi viola di conquistare il terzo Scudetto. Un sogno infranto non dalla sfortuna o dalla superiorità di un avversario, ma da clamorosi torti arbitrali, che favorirono sfacciatamente la Juventus che riuscì così ad aggiudicarsi il titolo con un solo punto di vantaggio sulla Fiorentina.
La storia è nota: la Fiorentina gioca a Cagliari, la Juventus a Catanzaro. Le due squadre sono appaiate in testa alla classifica, all’ultima giornata di campionato. Ai gigliati viene annullato un gol regolarissimo di Ciccio Graziani dall’arbitro Mattei di Macerata che vede (solo lui) un’inesistente carica sul portiere Corti da parte di Daniel Bertoni (in realtà l’argentino viene spinto contro il portiere da un difensore sardo). Contemporaneamente la Juventus viene omaggiata dall’arbitro Pieri di Genova che non fischia un rigore per il Catanzaro per netta gomitata di Brio su Borghi. Rigore che, senza tentennamenti, assegna poi ai bianconeri per un (giusto) fallo di mano di Celestini su conclusione di Fanna. Brady spiazza Zaninelli e l’ingiustizia è fatta. La Fiorentina non andrà mai più così vicina al titolo nella sua storia recente. All’interno della redazione del Brivido Sportivo, allora diretto da Paolo Melani, nasce il motto “Meglio Secondi che ladri!”. Poi stampato in migliaia di adesivi che si diffondono in città a macchia d’olio e che ancora oggi rappresenta il prototipo dello spirito ironico dei fiorentini.
Ma quello non fu l’unico 16 maggio “nero” della storia viola: nella stessa data del 1990, infatti, la Fiorentina disputa la finale di ritorno di Coppa Uefa. L’avversario è lo stesso, la Juventus. I viola sono costretti dalla Uefa a giocare sul “neutro” di Avellino (in realtà noto feudo di tifosi bianconeri) a causa della squalifica del proprio campo per l’invasione di un innocuo ragazzino, nel corso della semifinale di ritorno con il Werder Brema. Nel match d’andata , grazie all’aiuto dell’arbitro spagnolo Soriano Aaldren (nomem omen) la Juventus aveva fatto man bassa, vincendo 3-1, e segnando un gol palesemente irregolare con Casiraghi (la sua goffa spinta su Celeste Pin andò in Eurovisione). Così la squadra gigliata, allora allenata da uno dei protagonisti della stagione 1982, Ciccio Graziani, non va oltre lo 0-0 e la Coppa finisce nelle solite mani avversarie. Firenze è beffata, ferita, ma camminerà sempre a testa alta, consapevole di aver subito un’altra clamorosa ingiustizia.
Ecco il video, tratto da youtube, dove è evidente la regolarità del gol segnato da Graziani a Cagliari:
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