Andrea Sottil: “Che orgoglio indossare le maglie viola e granata!”
di Daniele Taiuti
Nell’epoca frenetica dei social è difficile separare i rapporti reali da quelli virtuali; si ha spesso quindi la necessità di rispolverare dei valori positivi in ogni ambito della società. Da questa analisi, visto il grande interesse suscitato, non può rimanere escluso lo sport e in calcio nello specifico. Restando all’ambito italiano il movimento, nonostante degli episodi caratterizzati da violenza datati e recenti, può comunque ergere a modello relazioni di amicizia basate su rispetto e lealtà, come nel caso del gemellaggio fra la tifoseria della Fiorentina e del Torino. L’essere viola e granata non è soltanto una questione di tifo, che ha nell’avversità nei confronti della Juventus un grande punto d’incontro, è di più è uno stile di vita. Entrambe le fazioni attribuiscono alle maglie da cui sono rappresentate un concetto quasi di sacralità, e pretendono da chiunque le indossi il massimo impegno al fine di renderle il maggior onore possibile. Andrea Sottil, come il figlio Riccardo, ha avuto la fortuna di vestire tutte e due le casacche. Con Torino e Fiorentina conquista due coppe Italia, rispettivamente nel 1993 e 1996. Con lui, approfittando anche della sua esperienza di tecnico, ci soffermiamo a parlare a tutto tondo dell’universo viola anche in relazione alla sfida in arrivo.
Andrea Sottil, come valuta la stagione sin qui disputata dalla Fiorentina?
“Il campionato condotto fino a questo momento dalla squadra di Pioli è stato altalenante. I dati mostrano qualche pareggio di troppo; l’età media molto bassa del gruppo può aver influito in negativo nella gestione di alcuni match”.
Nel settore difensivo gigliato attualmente si notano molti errori individuali: da cosa può dipendere?
“La Fiorentina ha tutti ottimi difensori; è ovvio però che lo stato di forma non ottimale della squadra in questo momento stia penalizzando il rendimento di alcuni di essi”.
Quali prospettive future vede per suo figlio Riccardo con la squadra gigliata?
“Riccardo in questo momento a Pescara si trova molto bene; sta continuando il suo apprezzabile percorso di crescita al fine di risultare pronto per una squadra importante come la Fiorentina, considerato il suo amore verso la maglia”.
Per la Viola il match contro il Torino può essere considerato ancora uno scontro diretto per l’Europa?
“Assolutamente sì. Ci sono ancora tanti punti in palio e la Fiorentina, soprattutto per il potenziale offensivo a propria disposizione, deve sempre nutrire la speranza di poter recuperare in classifica i punti che la separano dalle dirette concorrenti”.
Ci può descrivere le principali emozioni che ha provato nell’indossare le maglie delle due squadre?
“Il Torino per me è stato un percorso di crescita umano e professionale oltre modo significativo. Esordire in serie A con la maglia del Toro per me è stato straordinario. A Firenze ho trovato una grandissima piazza, con valori molto simili alla Torino granata. La maglia viola incarna alla perfezione lo spirito della città”.
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