Orlandini: “Viola-Napoli, che partita! Muriel può essere decisivo”
di Daniele Taiuti
Firenze e la Fiorentina raffigurano da sempre un binomio indissolubile. Per i fiorentini la Viola non è soltanto la squadra di calcio per cui tifare, significa molto di più: riveste una delle più alte forme di rappresentanza della città del Giglio nel mondo. Un sentimento questo che abbraccia tutte le generazioni, dai più anziani ai più giovani. In molti, c’è da scommetterci, da piccoli avranno sognato di difendere i colori viola sui campi verdi un giorno. Questo privilegio però è toccato a pochi. Uno dei testimoni più importanti in questo senso è stato sicuramente Andrea Orlandini, detto “Birillo”. Fiorentino di San Frediano, l’anima della città, dopo la trafila nel settore giovanile viola ha vissuto due fasi della propria carriera sotto la torre di Maratona; la prima dal 71 al 73 e la successiva dal 77 al 82. Nel mezzo un’esperienza altamente significativa con la maglia del Napoli, in cui riesce a partecipare alla vittoria di una Coppa Italia e di una Coppa di Lega Italo-Inglese nel 1976. Facciamo riferimento adesso alla sua profonda conoscenza dell’ambiente viola per soffermarci sugli argomenti di stretta attualità in casa Fiorentina, con un accenno al delicato match in arrivo.
Andrea Orlandini, la grande qualità di Muriel e la crescita continua di Chiesa possono bastare a rilanciare le ambizioni europee della Fiorentina?
“Direi di sì. La squadra si sta ben comportando, l’arrivo di Muriel, oltre ad aver conferito una dose notevole di qualità e imprevedibilità, ha generato un nuovo entusiasmo. L’importante adesso è dare continuità ai risultati positivi”.
Chi fra i centrocampisti di Pioli si può adattare meglio a giocare davanti alla difesa?
“Veretout è senz’altro quello che possiede le caratteristiche migliori per giocare in una posizione delicata come quella”.
Lei che è cresciuto nel settore giovanile viola, ci regala un suo ricordo del grande Egisto Pandolfini?
“Era una persona eccezionale, uno dei migliori talent scout italiani di sempre. Il suo grande intuito, con l’ausilio di grandi collaboratori come Biagiotti, lo portò a scovare tantissimi talenti fra cui Antognoni e Merlo solo per citarne alcuni. Egisto inoltre ha sempre palesato delle grandi doti umane, cercando di essere sempre un esempio per tutti i ragazzi del vivaio”.
Come se la immagina Fiorentina-Napoli?
“Mi aspetto una bella partita: la Fiorentina sta raggiungendo il massimo del suo potenziale il Napoli è più forte però è in calo, mi aspetto per cui un incontro dall’esito imponderabile.”
Quali sono i suoi principali ricordi riguardanti le due squadre?
“Per quanto concerne la Fiorentina rievoco soprattutto il biennio 71-73, furono due anni fantastici sotto la guida di Liedholm in cui riuscimmo a centrare sempre la qualificazione alla vecchia Coppa Uefa. Anche a Napoli ho vissuto delle ottime stagioni, con il rammarico ancora vivo di aver sfiorato di pochissimo lo scudetto nella stagione 74-75.”
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