La doppietta di Chiesa e la rabbia di Simeone… aspettando Muriel. La stagione non è finita
La stagione non è morta, il campionato e la Coppa Italia dicono che la Fiorentina ha ancora qualcosa da dire. E non è poco. Il successo, chiaro, di Torino e il passaggio ai quarti di finale (la vincente della gara tra Roma e Virtus Entella) hanno anche sussurrato a Pioli suggerimenti che sono importanti. Uno su tutti, che riguarda il tecnico ma anche Corvino: questa Fiorentina ha due doti principali, indiscusse figlie anche della giovane età, la rapidità nelle ripartenze e lo scatto breve e prolungato. Ce l’hanno Chiesa (più di qualsiasi altro) ce l’ha Simeone (bravo principalmente a tenere botta nei contrasti) ce l’ha Muriel. La Fiorentina invece tende ad addormentarsi quando insiste in interminabili fraseggi, si perde nelle ragnatele di passaggi che finiscono sempre con palla indietro. Non solo, lo dicono i numeri: la Fiorentina ha buoni catturatori di palla (Pezzella, Vitor Hugo, Veretout), deve accentuare questa sua diga che sa ripartire, ma ha bisogno di giocatori diversi da Gerson, da Pjaca, da Edimilson, insomma è lì che Corvino ha la possibilità di far fare un salto importante alla squadra. Ma quello che più importa è quel successo, la doppietta di Chiesa, la rabbia e la battaglia di Simeone, perchè sono benzina per l’entusiasmo e la consapevolezza di una squadra che ha molto da dire. E questo che più conta, perchè vincere, specialmente ai giovani, aiuta a vincere.
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