Fogli: “In attacco vedo troppo egoismo. Tutti devono giocare per la squadra. E con la Juve bisogna lottare”
Dici Fiorentina-Juventus, e inevitabilmente pensi a decine di episodi e di sfide che hanno segnato la storia dei viola. Anche quest’anno la gara è sentitissima: vuoi perché la Juventus sembra – ancora una volta e più di altre volte – imbattibile, vuoi perché dalla scorsa estate ci gioca un campionissimo del calibro di Cristiano Ronaldo, il Franchi è pronto a diventare una bolgia. In palio c’è l’onore di non voler soccombere contro la rivale di sempre e la voglia di proseguire una striscia di risultati utili consecutivi di fronte al proprio pubblico arrivata a sei – quattro vittorie e due pareggi – e che nessuno nel mondo Fiorentina vuole interrompere, specie oggi contro i bianconeri. Per parlare della stagione dei ragazzi di Pioli e della super sfida del Franchi, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Riccardo Fogli, cantante e bassista dei Pooh nonché tifosissimo viola.
Riccardo Fogli, arrivati a un terzo della stagione che giudizio si è fatto sulla Fiorentina?
«Quest’anno abbiamo una squadra molto giovane, vivace e coraggiosa… Purtroppo commettiamo degli errori e delle ingenuità dovute anche alla inesperienza, ma è un gruppo che mi piace molto. Mi piace l’idea di aver puntato su dei ragazzi di talento, sono certo che cresceranno bene».
Quali sono i problemi della Viola secondo lei? Cosa non va?
«Evidentemente facciamo pochi gol. È normale che i tifosi se la prendano un po’ con gli attaccanti, ma non dipende solo da loro. A mio modesto parere arrivano poche palle in area di rigore, le punte non sono servite a dovere, e questo perché il centrocampo sta facendo più fatica di quello che credevamo: è in mezzo al campo che facciamo poco filtro e perdiamo troppi palloni. Gerson ha fatto il Gerson soltanto nella prima gara della stagione contro il ChievoVerona, ad esempio, e Veretout è impiegato in un ruolo diverso dallo scorso anno ed è comprensibile abbia bisogno di un po’ di tempo. Poi c’è anche un pizzico di sfortuna, ma a quella noi cuori viola ormai siamo piuttosto abituati».
In molti a Firenze criticano l’operato di Pioli, lei cosa ne pensa?
«Assolutamente no. Pioli è un allenatore competente e un uomo perbene, non me la sento di dargli delle colpe se Simeone non fa gol o Pjaca non è in forma. Il mister sta facendo il massimo con una macchina imperfetta, secondo me possiamo chiedergli poco di più».
A proposito di Simeone e Pjaca, che consiglio darebbe ai due attaccanti viola?
«Chiamerei a rapporto tutti e tre gli attaccanti, li farei sedere a tavola di fronte ad una bella bistecca al sangue e ad un bicchiere di Chianti e direi loro: “Ragazzi, questo è il momento di dirci tutto. Dovete capire che non è importante chi segna, ma quanti gol facciamo insieme.” Insieme è la parola-chiave, perché più di una volta il reparto offensivo mi è sembrato sfilacciato, intriso di egoismo e protagonismo, come se i tre attaccanti non legassero. Allora cercherei di farli legare, di superare l’individualismo che in alcune occasioni non ha fatto il bene della squadra».
Che sensazione ha su Chiesa, crede rimarrà a Firenze anche il prossimo anno?
«Egoisticamente, vorrei tenerlo con noi tutta la vita. D’altro canto, mi rendo conto che si tratta di un giocatore eccezionale, di un talento purissimo e che quindi è destinato ad altri palcoscenici. Mi auguro di riuscire a tenerlo un altro anno e poi magari lasciarlo andare al Barcellona».
Oggi al Franchi andrà in scena la partita delle partite per i fiorentini, ovvero la gara contro la Juventus. Che sfida si aspetta e che Viola crede vedremo?
«La sfida di oggi, come spesso accade con i bianconeri, è impari. La Juventus è una squadra fortissima, allenata benissimo e con una rosa eccezionale… È una corazzata! Proprio per questo, però, i nostri ragazzi potrebbero stupirci: non abbiamo niente da perdere. Vorrei vedere una Fiorentina incavolata, con la bava alla bocca, che lotta su tutti i palloni. Spero che la Juventus non trovi la chiave giusta e che i viola la trafiggano in contropiede. Sogno di infliggerle due/tre pere… come successe con Pepito Rossi. Che goduria sarebbe!».
Siamo ai primi di dicembre, ma facciamo uno sforzo: dove vede la Fiorentina a fine maggio?
«In base a ciò che abbiamo visto, secondo me ci sono i margini per lottare per l’Europa League. Certo, sarà dura, non ce la regaleranno, ma possiamo farcela. Occorrerà una Fiorentina costantemente attenta, che ci crede giornata dopo giornata. E poi magari un briciolo di fortuna in più, che non guasta mai».
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