Maurizio Sarri da Faella, l’ex dipendente di banca che fa sognare Napoli
Il toscano lo ha imparato quando si è trasferito, giovanissimo, a Faella, frazione del comune di Castelfranco Piandiscò, nella provincia di Arezzo. E quel suo modo di parlare diretto, a volte pungente, è diventato uno dei tratti distintivi di Maurizio Sarri. Prima di allenare, è stato dipendente di banca, dividendosi tra giacca e cravatta al mattino e tuta al pomeriggio. Ha allenato sul campo dell’Antella dal 1996 al 1998 e poi ha parenti e amici che a Firenze vivono e tifano per lui. Il nonno abitava a 400 metri dall’allora Comunale, in piazza Alberti, mentre babbo Amerigo tifa sempre viola, «nonostante il mi’ figliolo» come ripete sempre alle persone più vicine. Lo ha ripetuto anche in occasione l’ultima edizione dell’Eroica, manifestazione cicloturistica non competitiva di tipo rievocativo che passa su strade non asfaltate. Molto di Sarri, insomma, è legato a Firenze.
Maurizio, che col Napoli ha vissuto notti emozionanti fin dal suo arrivo e che nell’ultima di campionato ha battuto la Juventus riaprendo clamorosamente la corsa scudetto, ha un solo obiettivo: continuare a vincere. E’ stato costretto ad alzare bandiera bianca prima in Champions e poi in Europa League: adesso ha la grande occasione per strappare il tricolore ai bianconeri. Al San Paolo, nella gara d’andata, i viola sono riusciti portare via un punto: da allora, però, niente è più come prima. E’ su questa forza d’animo dimostrata dal gruppo che Pioli punta per il rush finale della stagione e con la spinta di Firenze per gli azzurri non sarà facile. Per niente. Poco importa se i numeri dicono che i viola sono l’avversario contro cui il Napoli è riuscito a vincere più volte e che Mertens come vede viola si scatena: quello che conta è la compattezza dello spogliatoio, diventato un corpo unico dopo la scomparsa del capitano. E dopo aver conquistato la prima vittoria contro una big all’Olimpico con la Roma, adesso la Fiorentina punta a regalare una gioia alla propria gente al Franchi. Ha accarezzato l’idea contro la Lazio, essendo passata in vantaggio tre volte, ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca: c’è da vendicare anche quel ko, per l’orgoglio e per l’amore della maglia.
Sarri, dal canto suo, preparerà la sfida puntando come sempre alla perfezione. Pure lui, in passato, l’estate che poi ha portato Paulo Sousa alla guida tecnica dei viola, era stato vicino a firmare col club dei fratelli Della Valle. Dopo le dimissioni dall’Empoli, nonostante i due anni di contratto che ancora lo legavano alla società del presidente Corsi, sembrava che fosse stato lui a… scavalcare tutti come erede di Montella. Non c’era ancora Corvino, da sempre suo estimatore, e alla fine la scelta ricadde sul portoghese, abile a scavalcare pure Ventura nella graduatoria delle preferenze. Ad una settimana dal suo addio agli azzurri di Toscana, poi ha firmato col Napoli, scrivendo le pagine di storia conosciute da tutti. Dal secondo posto della stagione 2015/16, con record di punti e vittorie in campionato addirittura migliorato l’anno dopo, nonostante il terzo posto. A Firenze, che un po’ casa sua lo è sempre, Sarri non intende perdere terreno.
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