Pairetto inadeguato, ma i due addetti al Var che cosa stavano guardando?
La prestazione di Luca Pairetto, arbitro di Fiorentina – Atalanta (1 – 1 ), si può riassumere in una parola sola “INADEGUATO”.
Spieghiamo perché. Partendo dal presupposto che disciplinarmente era partito male perché le ammonizioni a Spinazzola e Chiesa, non ci stavano, i fatti salienti riguardano i 3 episodi da rigore, dati o non dati, tutti avvenuti nella seconda frazione di gioco.
Il 1° di questi 3 episodi, probabilmente è quello più incerto, anche se onestamente da addetto ai lavori e non da tifoso, perché il rigore assegnato ai bergamaschi e poi parato da Sportiello al “Papu” Gomez con grande intuizione e reattività, è un rigore molto, molto generoso, per non dire regalato, in quanto il centrale viola Pezzella non può smaterializzarsi per far passare Ilicic, anche se quest’ultimo gli aveva fatto una sorta di tunnel. Mutuando un vocabolo dal basket, abbastanza comune, per me l’ex viola fa fallo di “sfondamento”.
Il 2° episodio che andiamo ad analizzare è quello più clamoroso, in seguito spiegheremo perché. A seguito di un cross dalla sinistra dell’attacco gigliato, il difensore nerazzurro Spinazzola prima trattiene leggermente il capitano viola Astori, poi lo lascia, giusto per un attimo, e poi lo trattiene di nuovo con forza, allungandogli vistosamente la maglia e facendolo contemporaneamente cadere indietro.
Nell’ultimo episodio su lancio lungo proveniente dal centrocampo viola, il portiere atalantino Berisha nel disperato tentativo di anticipare l’esterno viola Gil Dias tocca prima leggermente il pallone, che rimane comunque a disposizione, quindi giocabile, e quasi contemporaneamente, accortosi che il pallone era rimasto lì, prende la caviglia destra del portoghese atterrandolo in piena area di rigore.
L’analisi tecnica del primo e terzo episodio è questa; premesso che per me, come già detto, le decisioni prese dall’arbitro torinese, figlio d’arte, sono state sbagliate ed anche presuntuose, perché specie per l’atterramento di Berisha a Gil Dias poteva avere il “garbo” e soprattutto l’intelligenza, di andare a vedere il monitor a bordo campo. Le 2 situazioni si somigliano in quanto le valutazioni sono state prese dall’arbitro, in un contesto, comunque, di discrezionalità, che diventa il primo deterrente per il VAR (e l’AVAR che lo assiste) che, in situazioni dove non si è certi al 100% che la decisione presa è clamorosamente errata, si lascia inalterata la decisione presa dal collega sul campo di gioco.
L’episodio centrale invece è incredibilmente sbagliato, paradossalmente più dal VAR in cabina di regia che dall’arbitro in campo, anche se riesce difficile immaginare che Pairetto non abbia assolutamente visto la colossale trattenuta su Astori, perché lo stesso Pairetto poteva essere concentrato su altri “duelli” che solitamente avvengono in area di rigore nell’attesa di un cross da palla inattiva, e quindi non accorgersi della trattenuta ai danni del difensore gigliato. Ma il VAR Manganiello ed il suo AVAR Marini, non potevano, in 2, non accorgersi della trattenuta perché sono lì solo per quello, hanno a disposizione 2 monitor ciascuno più uno ritardato di 3 secondi per vedere subito dopo qualcosa che non è ben chiaro, più la telecronaca di Sky o Premium Sport, che gli possono dare qualche suggerimento o termine di paragone in “tempo zero”… quasi istantaneamente.
I commenti sono chiusi.