Pizzul: “Saponara gran colpo, può essere subito decisivo”
La ventiquattresima giornata di Serie A vedrà di fronte, al Franchi, Fiorentina e Udinese. Una partita che sulla carta può sembrare facile ma che invece nasconde molte insidie. I ragazzi di Sousa sono chiamati a riscattare l’inguardabile prestazione dell’Olimpico contro la Roma, non solo per la classifica ma anche per rispetto nei confronti dei tifosi.
Per analizzare il momento delle due squadre e la sfida tra viola e bianconeri, Il Brivido Sportivo ha intervistato una voce storica del giornalismo sportivo italiano: Bruno Pizzul. Udinese di nascita e, dunque, simpatizzante dei bianconeri, in gioventù è stato anche un calciatore professionista, dovendo però interrompere molto presto la carriera a causa di un infortunio. Commentatore delle partite della Nazionale azzurra dal 1986 al 2002, Pizzul è tra i cronisti più esperti del pallone di casa nostra.
Bruno Pizzul, che ne pensa della Fiorentina?
«La Fiorentina è una squadra che fondamentalmente mi piace, a tratti è riuscita ad offrire un calcio funzionale e spettacolare. Purtroppo ha peccato di scarsa continuità di rendimento e di risultati, e questo ha fatto sì che la classifica non rispecchi le ambizioni del club e dei tifosi. La sconfitta dell’Olimpico è stata troppo brutta per essere vera. Sono sicuro che la Fiorentina saprà riprendersi, puntando sull’entusiasmo dei suoi giovani, davvero molto interessanti».
Si riferisce ad un giovane in particolare?
«Potrei citarne diversi, ma credo che Chiesa sia l’emblema. Il ragazzo ha avuto un impatto con il grande calcio straordinario. Ciò che mi sorprende di più è la somiglianza con il padre: hanno le stesse movenze, la stessa grinta. Bravo Federico!».
Poco fa ha citato Sousa: che giudizio si è fatto del tecnico portoghese?
«Dopo un anno e mezzo nel nostro calcio mi sento di affermare che è un ottimo allenatore, sa preparare le partite e legge bene le situazioni. La debacle dell’Olimpico credo che resterà un episodio isolato. Poi mi piace anche il suo modo di comunicare: è una persona diretta, franca, non le manda a dire. Ovviamente questo modo di porsi lo porta a scontrarsi, ma lo apprezzo molto. Fossi nella Fiorentina lo confermerei anche il prossimo anno».
Questa sera al Franchi arriva l’Udinese. Come stanno i friulani?
«La squadra sta piuttosto bene, dopo l’arrivo di Del Neri si è un po’ ripresa. Ci sono state tre sconfitte consecutive, ma due di queste sono state assorbite velocemente perché non è mancata la prestazione. Soltanto con l’Empoli ho visto una brutta Udinese. E’ una squadra che ha buone potenzialità, giovani interessanti e per il momento sta rispettando le attese: so che i tifosi vorrebbero di più, ma la dimensione dell’Udinese è quella di una salvezza tranquilla».
All’andata finì in pareggio, cosa deve fare la Fiorentina per vincere la gara?
«Deve fare un gol in più dell’Udinese, tanto per cominciare. I bianconeri, nonostante schierino un 4-3-3 sanno coprirsi molto bene e sfruttano il contropiede. Questo è il pericolo numero uno per i viola, dovranno essere bravi a fare un possesso palla veloce ed efficace. Mi sento di dire che la Fiorentina ha tutto per vincere la gara, ma dovrà stare attenta a non farsi invogliare dall’attacco in massa, perché poi la difesa potrebbe andare in difficoltà».
Dovesse indicare un reparto in cui la Fiorentina fino ad ora ha trovato più difficoltà quale sarebbe?
«In attacco ci sono grandi potenzialità e secondo me il meglio deve ancora venire. In difesa, invece, si sono viste troppe sbavature, ma non è giusto dare la colpa alla sola retroguardia: spesso e volentieri i gol e i pericoli arrivano da un atteggiamento collettivo sbagliato, che porta la difesa ad essere poco protetta dagli attacchi dell’avversario. La Fiorentina tende a sbilanciarsi troppo, dovrebbe attaccare sì, ma con più criterio».
Un’ultima domanda, che idea si è fatto delle operazioni di mercato della Fiorentina?
«Direi che Sportiello è un buon portiere, ma rientra nelle operazioni normali. Il vero colpo della Fiorentina è stato Saponara: al Milan ha faticato molto, ad Empoli ha avuto anche un po’ di sfortuna, ma questo è un ragazzo di grande talento, è ancora giovane e può migliorare tanto. Se riuscirà ad integrarsi con i compagni di reparto, potrà fare davvero grandi cose ed essere subito decisivo. Alla luce di questo, penso che Corvino si sia mosso piuttosto bene».
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