Bagnoli: “Viola, con più cattiveria torni in alto”
Dopo l’esaltante vittoria contro la Juventus, la successiva vittoria di Verona contro il Chievo e l’eliminazione di Coppa Italia a opera del Napoli, la Fiorentina davanti al proprio pubblico è chiamata a battere il Genoa di Juric. Un Genoa che con le partenze di Rincon e Pavoletti, emigrati verso altri lidi nel mercato di gennaio, sta trovando qualche difficoltà e che ha messo in mostra grossi problemi in difesa. Ma i viola non possono assolutamente sottovalutare l’impegno, anche alla luce dei problemi creati loro dai rossoblù nella partita “doppia” dell’andata.
Per analizzare la gara del Franchi e il momento delle due squadre, il Brivido Sportivo ha intervistato Osvaldo Bagnoli, un grande allenatore che seppe costruire autentici miracoli sportivi. Grazie al suo lavoro, infatti, squadre apparentemente piccole si resero protagoniste di cavalcate storiche. Su tutte il Verona del 1985 che conquistò un incredibile Scudetto e il Genoa, l’avversario di turno dei viola. Che Bagnoli guidò tra il 1990 e il 1992, portandolo prima al quarto posto (miglior risultato dei Grifoni nel dopo guerra) e poi in semifinale di Coppa Uefa, battendo anche il Liverpool ad Anfield Road.
Mister Bagnoli, le sta piacendo la Fiorentina fino a questo momento?
«Mi sembra una ottima squadra, dotata di grande qualità e tecnica individuale. Certo, pecca di discontinuità. Se i viola fossero sempre quelli visti con Napoli e Juventus, i fiorentini avrebbero di che divertirsi. Purtroppo invece i ragazzi di Sousa, talvolta, perdono cattiveria agonistica… E nel campionato di Serie A senza grinta è difficile portare a casa i risultati. Chissà, magari la bella vittoria sui campioni d’Italia è stata la svolta, di sicuro a Verona contro il Chievo ho visto una Fiorentina più sicura di sé. La rimonta, adesso, è possibile».
Come le sembra invece di Genoa?
«Il Genoa ha un ottimo impianto, è allenatore bene da Juric, ma quando si perdono calciatori importanti senza rimpiazzarli, è difficile ritrovare la quadratura del cerchio. L’allenatore dovrà essere molto bravo a sopperire alla mancanza di due pedine come Pavoletti e Rincon… Non sarà facile».
Che partita si aspetta di vedere, quindi, tra queste due squadre?
«Credo sarà una gara combattuta, come spesso accade tra Fiorentina e Genoa. Si affronteranno due formazioni che giocano al calcio, che provano sempre a giocare al calcio, anche se con alcune differenze non da poco: i genovesi fanno della grinta e della corsa le loro armi principali; i gigliati, invece, prediligono il possesso palla, la manovra ragionata. Sarà una bella sfida!».
Chi vede favorito?
«Le gare, molto spesso, vengono decise da episodi, è difficile fare previsioni. Certo è che la Fiorentina mi sembra avere qualcosa in più in questo momento. E poi, giocare in casa dà sempre qualcosa in più».
Che futuro vede per queste due squadre?
«I ragazzi di Juric, purtroppo, sono in una zona di classifica non bella… Ritengo che questo campionato possa regalare ai tifosi soltanto una salvezza senza troppe paure. La Fiorentina, invece, ha tanto davanti a sé: ha dimostrato di avere una squadra competitiva, è ancora in corsa in Europa e penso possa dire la sua. Non può correre per la Champions League, ci sono squadre più attrezzate, ma può bissare la posizione dello scorso anno. Deve solo trovare la continuità e mi pare che adesso sia sulla strada giusta».
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