Domenica al Franchi l’omaggio ai primi presidenti viola
Nel segno di Novant’anni di storia, per dare una svolta alla stagione, perché adesso c’è assoluto bisogno di tornare a vincere. Troppo pochi i punti in classifica (benché con un’ora ancora da recuperare della sfida col Genoa rinviata per maltempo), così come i gol: se da un lato la difesa, almeno in casa, tiene con gli zero gol incassati in questo avvio di stagione, è là davanti che devono essere registrati gli ingranaggi. Serve la scossa di Kalinic, di Ilicic e di tutti qui big che fin qui non hanno saputo incidere più di tanto. Paradossalmente, i sorrisi più grandi sono arrivati dai nuovi acquisti di Pantaleo Corvino, non più scommessa ma quasi tutti, ormai, già certezze: sono i campioni, quelli che la Fiorentina ha difeso dagli assalti del mercato estivo a doversi scrollare di dosso le tossine accumulate, a cominciare da Tello, che ha impegnato per tutta un’estate gli uomini mercato del club dei fratelli Della Valle e che è riuscito ad inventarsi solo un assist, per Babacar a Udine. Come nella notte della celebrazione del compleanno, quando a sbloccare il risultato ci ha pensato Carlos Sanchez, la roccia colombiana, abile a trovare la rete di fronte a oltre settanta rappresentanti della storia del club, adesso dovrà essere bravo Sousa a ritrovare l’alchimia giusta.
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