Servono uomini di calcio
Statistiche chiare: urge migliorare la qualità media della rosa. Ai Della Valle la scelta
La Fiorentina si è spenta? Forse è presto per dirlo, certo che non sembra neppure parente di quella che aveva entusiasmato nel girone d’andata. Cerchiamo allora di “leggere” la situazione con oggettività e pragmatismo. In base alle statistiche la Fiorentina è quarta a pari merito con l’Inter ma il suo rendimento è passato da 2,5 punti a partita a 1,8. Fa quasi più di un gol a partita ma si parla della crisi di Kalinic. Nell’analisi può aiutare la classifica dei cross, dove la Fiorentina è addirittura quindicesima. Ne deriva che senza traversoni il povero centravanti viola, che pure insieme a Ilic è quello che ha fatto più tiri in porta, diventa vittima troppo facile dei difensori avversari. E’ rilevante anche un altro dato. Nei primi quindici assist men del campionato non c’è neppure un giocatore viola. Da tutto ciò si deve desumere che la Fiorentina va in gol soltanto per vie centrali o su calci da fermo.
L’altro dato che appare molto significativo che anche nella classifica dei recuperatori di palloni non c’è neppure un giocatore della Fiorentina. Da qui bisogna rilevare che se la squadra viola gioca nella sua formazione ideale, con il proprio equilibrio tattico se la cava, ma quando deve giocare con dei rimpiazzi allora la forza di contrasto diventa poca cosa e le difficoltà aumentano a vista d’occhio. Il mio amico Corrado Orrico mi aveva anticipato le sue perplessità sulla tenuta atletica della squadra di Paulo Sousa.
Sempre guardando le statistiche è vero che i viola corrono molto ma il risultato è nella media: tredicesimi.
Allora sommando tutti questi elementi esce che se la società viola vuol raggiungere una stabilità d’eccellenza, sia da un punto di vista tecnico che economico, deve migliorare la qualità media della propria rosa. E’ vero che i costi viola sono alti ma l’unico modo per correggere il rapporto costi-ricavi (136 – 89) è di ottenere una classifica che consenta un premio finale più ricco e l’unico sistema è quindi la zona Champions. Per cui delle due l’una. O i Della Valle si rassegnano serenamente a campionati di basso profilo, magari vendendo ogni anno i migliori talenti, tenendo i conti in ordine e quindi comprimendo le spese attuali. Oppure devono stabilire come obiettivo imprescindibile un posto Champions. Ma in questo caso, senza perdere di vista i costi, non hanno altra alternativa se non quella di contare su uomini abili nel fare calcio. Non me ne vogliano gli amministratori…
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