Una vittoria troppo sofferta

Una vittoria troppo sofferta

La Fiorentina batte il Crotone, sprecando e soffrendo troppo, contro l’ultima in classifica. Un primo tempo di ottima qualità, con Castrovilli e Bonaventura nelle vesti di guastatori sulla tre quarti avversaria e con un Ribery che offre sprazzi di gioco di alto livello. Due gol di pregevole fattura: il primo una parabola di Bonaventura dal limite, il secondo un duetto fra Ribery e Castrovilli, concluso con un cross da sinistra del francese per Vlahovic, pronto all’appuntamento con la sua settima rete stagionale. La Fiorentina è padrona del campo, il Crotone è bello a vedersi ma è troppo leggero e inconsistente per fare male a Pezzella & c. Nella ripresa la musica non cambia: anzi, gli spazi per la Viola si ampliano e ci sarebbero diverse buone occasioni per segnare ancora. Ma c’è troppa imprecisione, soprattutto in un paio di controlli di Vlahovic non proprio impeccabili. E c’è anche un pizzico di egoismo in Castrovilli, che a campo apertissimo, invece di servire il centravanti serbo in buona posizione, tenta un improbabile colpo ad effetto, che si perde nelle tribune vuote della Fiesole. Aggiungendo a questo un paio di parate dell’ottimo Cordaz (trentotto anni ma sempre in gran forma), si capisce perché la Fiorentina riesca nella non facile impresa di rimettere il Crotone in linea di galleggiamento. Il gol di Nwankwo mette qualche brivido di troppo, brivido sicuramente non previsto, soprattutto dopo il primo tempo. Ma la Fiorentina, quest’anno, non sembra in grado di far dormire sonni tranquilli ai suoi affezionatissimi tifosi nemmeno contro l’ultima in classifica. Vero che il Crotone non mette più paura, anzi è la Viola a sfiorare il gol con Pulgar, ma non riuscire a chiudere definitivamente una partita del genere fa pensare che questa squadra dovrà lavorare ancora molto per risolvere i suoi problemi. Nel finale Prandelli ha fatto uscire Vlahovic, apparso non contentissimo della sostituzione (anche se lui ha detto che era arrabbiato con se stesso) e Ribery, invece molto più tranquillo. Il francese ha offerto una buona prova, soprattutto come punto di raccordo fra il centrocampo e l’attacco. Nel finale sono entrati Pulgar e Borja Valero, per congelare il risultato e tenere palla e aiutare Amrabat, apparso in ripresa. Insomma, tutto è bene quel finisce bene, la vittoria era l’unica cosa che contava contro il Crotone. Anche per provare a rendere meno amaro il disastro di Napoli. Per fortuna, Prandelli è tornato al vecchio modulo e non ha cercato altri voli pindarici. Si è visto anche contro il Crotone che questa squadra, per problemi di costituzione, non può reggere assetti troppo offensivi. La formazione iniziale di Napoli è stato un grosso errore. Abbiamo la quasi certezza che Prandelli non ci riproverà.

Duccio Magnelli

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