Una statua per il Re Leone

Una statua per il Re Leone

“Guerriero mai domo, duro nella lotta, leale nell’animo”. Gabriel Batistuta, in campo, era così. Lo sapevano bene i tifosi della Curva Fiesole che incisero a chiare lettere questa frase ai piedi della statua dedicata al Re Leone circa 23 anni fa. Era il 5 novembre del 1995 e al Franchi si giocava un Fiorentina – Lazio che segnava la centesima presenza in maglia viola dell’argentino. Il ragazzi del Collettivo Autonomo, l’allora cuore pulsante del tifo gigliato, la fecero realizzare dagli artigiani della cartapesta del Carnevale di Viareggio.
E, quando fu scoperta la “scultura” dorata che lo rappresentava a figura intera nella sua tipica esultanza accanto alla bandierina del calcio d’angolo, Batistuta si commosse mentre tutto lo stadio inneggiava il suo nome.
Lacrime che, al fischio d’inizio, si tramutarono in furore agonistico, tanto è vero che Bati – gol celebrò l’evento con una fantastica doppietta. Il primo gol arrivò, nella ripresa, dopo una manciata di secondi, il bis a 10’ dalla fine, con la partita ormai chiusa. Un’occasione unica per Batistuta che, anziché andare alla bandierina come faceva di solito, corse sotto la Curva Fiesole e si appoggiò alla statua che gli avevano dedicato. Al Franchi scattò il tripudio generale per una giornata memorabile che, se possibile, conficcò ulteriormente il nome del numero nove viola nel cuore del popolo gigliato.
Dopo quella partita la statua di Batistuta fu sistemata sotto la gradinata della Curva Fiesole, per proteggerla dalle intemperie, e ci restò per 5 lunghe stagioni. Poi, quando Bati fu ceduto alla Roma da un Vittorio Cecchi Gori sull’orlo del fallimento, qualcuno pensò bene di distruggerla. Un gesto inutile perché, statua o non statua, il ricordo di Gabriel Omar Batistuta resterà per sempre scolpito nel grande libro della storia gigliata.

 

Tommaso Borghini

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