Sousa l’ipnotizzatore e quell’egiziano cancellato

Sousa l’ipnotizzatore e quell’egiziano cancellato

Nessun rimpianto per Salah , già messo in un angolo dal tecnico portoghese e dall’esplosione di Kalinic.

Al momento non sappiamo se Mohamed Salah giocherà o meno contro i viola, se avrà prevalso la cautela di preservare il giocatore egiziano da eventuali contestazioni o dall’uragano di fischi che sono annunciati al Franchi, quello che conta è che per adesso la gente lo abbia dimenticato o se preferite, lo ha messo in un angolo. Come le cose belle ma… vecchie. Rimpianti? Ufficialmente no, perché a sostituirlo sono stati il Kuba, in crescita, Kalinic, vero protagonista di questo inizio di stagione e principalmente Sousa, l’ipnotizzatore.

Certo che meno di un anno fa Mohamed aveva acceso il cuore di Firenze. Cancellando a sua volta, un altro innamoramento, quello per Juan Cuadrado. Quello che Andrea Della Valle aveva annunciato come il regalo natalizio ai fiorentini. Via il colombiano, era toccata all’egiziano la difficile operazione di provocar passione fra la gente. E Salah era stato bravissimo. Protagonista per se stesso, ma anche della lunga rincorsa, con successo, al quarto posto. Un amore che in estate si è trasformato in… tradimento. E’ stato un agosto di fiele, dal sole nero, che poi grazie alle dichiarazioni dei collaboratori di Salah si è trasformato in una rottura senza possibilità di sutura. Un addio affatto lieve, con nel mezzo pure carte bollate e avvocati: peggio di così non sarebbe stato possibile. E ancora si aspetta la decisione di mamma Europa. Lui, Mohamed, comunque non ha fatto una grinza. Si è messo addosso la maglia rossonera e si è divertito a segnare. Ora, con la Roma, è alle spalle proprio dei viola, la sua ex «sposa».

Ma anche la Fiorentina, dopo i primi giorni lividi di rabbia, se ne è fatta una ragione e «morto un Papa» se ne è fatto subito un altro. Anzi si è fatta una serie di Papi, un conclave intero. Una squadra mai così amata e al Franchi, ci sia o non ci sia Salah, sarà battaglia fra il campioncino fuggiasco e la squadra che scommette su se stessa, la battaglia fra Salah e il proprio profeta (Montella) contro Paulo Sousa e la sua squadra. E tutto, pensate un po’, per la testa della classifica. Mica poco, spettacolo puro.

Alessandro Rialti

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