Senza testa e senza gambe, così l’Europa è più dura

Senza testa e senza gambe, così l’Europa è più dura

Brutta, bruttissima la Fiorentina di Salerno. Senza l’alibi delle fatica di mercoledì, visto che anche i campani avevano giocato a metà settimana, e con pochi alibi dalle assenze, visto che, comunque, fino a oggi la squadra di Nicola aveva vinto in casa solo un partita, quella contro il Genoa del 7 ottobre.

Impressionante, in negativo, il primo tempo della Viola. I primi dieci minuti c’è stato quasi un assedio alla porta di Terracciano. Verdi sembrava Mbappè, seminando il panico nelle retrovie avversarie. Sbaglia di poco da dentro l’area e poi impegna Terracciano con un gran tiro dal limite. Poi, quasi inevitabilmente, arriva il vantaggio del campani. Calcio d’angolo, colpo di testa di Djuric, che sovrasta fisicamente Igor, e la palla finisce alle spalle di Terracciano. La Fiorentina non reagisce al colpo. Poco reattiva, ossessiva nel suo possesso palla sterile e poco significativo dal punto di vista delle conclusioni. Amrabat, in mezzo al campo, fa rimpiangere Torreira, Duncan e Mahlè non gli danno una mano. Venuti conferma che Odriozola è di un’altra categoria mentre Ikonè sembra semplicemente nemmeno sceso in campo. Tutti appaiono, comunque, mentalmente poco concentrati e fisicamente poco brillanti. Non è un bel vedere, soprattutto in una partita che, teoricamente, sembrava essere la più facile di un calendario parecchio ostico, da qui alla fine.

Nella ripresa Italiano mette Saponara al posto di un inutile Ikonè. La partita sembra cambiare. La Salernitana, piano piano, forse anche per un calo fisico, si rintana nella sua area. Entrano anche Odriozola e Piatek e la Viola pareggia. Il terzino basco crossa basso dalla sinistra, Saponara, dimenticato in area, batte di destro alle spalle di un immobile Sepe. A questo punto, vista anche la situazione non brillantissima degli avversari, non dovrebbe mancare molto al colpo del ko (basterebbe ricordare quello che ha fatto la Salernitana all’olimpico contro la Roma). Entrano anche Terzic e Callejon. La Viola si prepara all’assalto finale. Ma anche Nicola fa le sue sostituzioni. E Ruggeri, appena entrato, intercetta un lancio sbagliato di Milenkovic, dialoga con Ribery (entrato nella ripresa), e poi mette in area dove Igor tenta, ingenuamente, di stoppare il pallone. Peccato che alle sue spalle ci sia Bonazzoli, anche lui appena entrato, che sfrutta il mancato controllo e batte Terracciano. Finisce lì, perché la Viola non ha la forza di ribattere (e di forza, in questa partita, la squadra di Italiano ne ha mostrata davvero poca).

Le pagelle ci dicono che i meno peggio sono stati due nuovi entrati, Saponara e Odriozola. Sul resto meglio stendere un velo pietoso, con note di demerito per Igor, Amrabat e Ikonè. Nico Gonzalez continua, purtroppo, a mostrare i suoi limiti in fase realizzativa. Oggi ha avuto due buone occasioni, ma le ha fallite entrambe. Un limite non da poco, per un attaccante del suo valore. Italiano non è riuscito a motivare la squadra, visto l’atteggiamento superficiale visto in campo. E questo non è un errore da poco. La rosa attuale non permette grossi voli pindarici, ma qualche volta si potrebbero anche osare moduli diversi, magari provare le due punte.

Con l’Udinese vedremo se Italiano proverà a rimescolare le carte. La partita è da vincere assolutamente. Altrimenti le speranze d’Europa potrebbero svanire nel nulla.

Duccio Magnelli

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