Salviamo il salvabile

Salviamo il salvabile

Tocca ricominciare tutto da capo. E subito. Per evitare di planare nel grigiore di un girone di ritorno a cui non poter chiedere davvero nulla. Certo, la corsa sulla Samp per l’ultimo treno per l’Europa si fa complicatissima, specie alla luce del doppio vantaggio dei doriani negli scontri diretti, ma già all’andata questa piccola e fragile Fiorentina ha dimostrato di saper rovesciare previsioni e prospettive. Alla seconda giornata eravamo ultimi in classifica a zero punti: un solo gol segnato e cinque reti al passivo. A piccoli passi, la squadra di Pioli ha dimostrato di poter comunque costruire un percorso importante. Essendo dovuti passare dalla rifondazione generale, c’è da sopportare adesso l’assestamento. Ma se questo deve essere l’anno delle fondamenta gettate, dello studio per capire chi davvero merita di restare a lungo in viola, allora c’è anche da tirare le fila.

Babacar, al di là del mercato, della volontà presunta dei propri agenti di voler aspettare il 2019 per permettergli lo svincolo a parametro zero, non può più stare a guardare: fin qui è stato diabolico sì, ma solo subentrando a gara in corso, eccezion fatta per la Coppa Italia, unica gara in cui ha trovato la rete dopo 88 secondi. E a Genova gli errori fatti sono stati giganteschi. Pezzella, uno che fin qui aveva sempre salvato e mai concesso vantaggi agli avversari, deve ritrovare il suo equilibrio, mentre Eysseric deve riuscire a dare finalmente una svolta alla stagione, mettendo in angolo quell’incredibile precisione con cui alterna una prestazione importante ad una da dimenticare. Era già successo col Torino, subentrato per oltre 70 minuti a Thereau infortunato, tanto da convincere Pioli a dargli una maglia da titolare la gara dopo (Crotone), steccata in pieno. Il cliché si è ripetuto a Genova, dopo l’assist al bacio per Simeone con l’Inter.  La nota positiva è stata rappresentata da Saponara: il primo assist della stagione l’ha fatto a Genova, dove aveva trovato l’ultimo nell’aprile del 2017.

Ora c’è l’Hellas, squadra che naviga nelle zone bassissime della classifica e che domenica scorsa ha visto la tifoseria (gemellata coi viola) contestare pesantemente proprietà e allenatore. C’è da tornare a vincere, provando a restare aggrappati almeno all’orgoglio. Lasciando da parte la calcolatrice e la classifica, mettendo davanti a tutto il divertimento. E provando a salvare il salvabile, per evitare almeno l’emorragia di tifosi dallo stadio.

Alessandro Rialti

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