Ribery è viola. Cronaca di una giornata storica. E domani sera la festa al Franchi

Ribery è viola. Cronaca di una giornata storica. E domani sera la festa al Franchi

Una giornata storica che la Firenze calcistica sognava di vivere da tempo. Lo sbarco in città di Franck Ribery ha fatto schizzare su livelli altissimi l’entusiasmo della tifoseria viola che è tornata ad accogliere un campionissimo, cosa che non accadeva dalla notte di tempi.

Dopo una nottata trascorsa con una leggera ansia, dovuta alle notizie sul dilungarsi della trattativa e su complicazioni burocratiche che rendevano difficile la stesura del contratto, il popolo viola si è svegliato con la notizia della partenza di Ribery in direzione Firenze. E’ stata la moglie del giocatore a postare sui social le prime foto del marito seduto sull’areo, corredandole di cuoricini viola che non davano più spazio a interpretazioni pessimistiche. Così in molti, a centinaia, si sono precipitati a Peretola per accoglierlo e Franck non si è fatto attendere molto, visto che il suo aeroplano è atterrato alle 11 in punto e, scendendo dalla scaletta, ha trovato a riceverlo Giancarlo Antognoni e Dario Dainelli che gli hanno subito consegnato una sciarpa viola, posando per la classica foto di rito.

Poi le prime parole da viola, rilasciate ai microfoni di violachannel.ìtv: “Ho parlato con Luca Toni e mi ha detto che la Fiorentina è un club grande e che la città è bella. A me piace Firenze e in più so già l’italiano: mi aspetto grande affetto. Grazie per tutto”. Qualche minuto ancora ed ecco esaudito il primo desiderio con il bagno di folla, vissuto abbracciando subito un bambino che lo aspettava in prima fila e salutando i tanti tifosi che lo acclamavano.
Solo l’inizio di una lunga giornata fiorentina che lo ha portato al Centro Sportivo per stringere la mano a Montella e via di nuovo in auto, insieme al dottor Pengue per effettuare le visite mediche in una clinica nel centro di Firenze. Routine durata un po’ più del previsto, ma tutto è filato liscio così è arrivato anche il fatidico momento della firma: un biennale ricco (si parla di 4 milioni all’anno più bonus) che lo legherà alla Fiorentina per due stagioni e che consegna a Montella uno dei giocatori più noti al mondo, non più nel fiore degli anni, ma che nell’ultima stagione ha dimostrato di essere ancora integro e capace di fare la differenza. Lo dimostrano i suoi numeri: 38 partite, con 7 reti all’attivo, in una squadra dalla competitività interna altissima come il Bayern Monaco. E, analizzandola dal punto di vista commerciale, l’operazione Ribery sembra addirittura più vantaggiosa per la Fiorentina di quella prettamente “tecnica”: la cassa di risonanza generata da un personaggio del genere, farà aumentare in maniera esponenziale l’appeal del club, implementandone gli sponsor e favorendo lo sviluppo del brand e del settore marketing. Non a caso la Fiorentina ha già messo in vendita la maglia numero 7 del francese (per buona pace di Pulgar che dovrà cercarsi un altro numero sulla casacca).
Dettaglio in un’operazione di portata “mondiale” che regala a Firenze un grande personaggio, non solo calcistico (la storia della sua cicatrice, della sua infanzia tribolata e del chiacchierato scandalo, condiviso con Benzema, sembrano fatte apposta per un romanzo d’appendice) che ha fatto impennare l’entusiasmo della piazza viola. Adesso toccherà a Montella usarlo (e centellinarlo) nella maniera più appropriata e “funzionale” possibile per la Fiorentina. Intanto, domani sera, a partire dalle ore 20, saranno aperti i cancelli della Tribuna centrale per dare a Ribery una fantastica accoglienza. La società viola ha già lanciato il suo, azzeccatissimo, hastag #welcomelegend e Firenze, come sempre, farà la sua parte, trasmettendo tutto il calore possibile al suo nuovo idolo.

Tommaso Borghini

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