Questione Parma: perde l’Italia e chi al Tardini è caduto

La Fiorentina è diventata ormai una squadra incantevole: a Milano ha abbinato eleganza, gioco e a’ cazzimma (per usare il dialetto del tecnico) scrivendo una pagina epica della storia viola. Impresa giustamente esaltata in  questo numero davvero speciale del nostro ‘Brivido’. Se Fiorentina e Torino – davvero incredibile la stagione della squadra di Ventura – sono le rivelazioni assolute del campionato, c’è chi sta disonorando tutto il movimento.

E’ il Parma e qui il discorso si fa molto serio. Riguarda pure la Fiorentina e tutte le altre squadre che maledettamente sono inciampate contro i gialloblù (Chievo, Inter, Cagliari e Roma). Donadoni & c. hanno praticamente abbandonato il campionato, già da due turni non si presentano alle partite. Il capitano Lucarelli sostiene che il rifiuto dei giocatori di scendere in campo sia da addebitare al comportamento di Federazione e Lega che si sono completamente dimenticati di loro, che si sono totalmente disinteressati del crac della società.

Come tesi può essere condivisibile in termini assoluti, ma la domanda nasce spontanea. Perché, perdonateci: qualcuno si è mai interessato della Fiorentina durante l’infernale anno e mezzo di andirivieni in Tribunale tra il 2001 e il 2002?

Al di là di una trasmissione tragicomica di Porta a Porta in cui il presidente federale Carraro certificò la bontà della gestione Cecchi Gori, salvo poi cancellare i viola dalla geografia calcistica, non si registrarono altri interventi accorati. E per il grande Napoli, che fu sbattuto in C1, qualcuno si mosse?

Per Lazio e Roma sì? Ah, certo, questo è un altro discorso: la capitale è sempre la capitale.

Ci dobbiamo forse attendere un comportamento diverso col Parma? Il calcio italiano e alcune società del campionato sono in mano a personaggi discutibili. Nelle serie minori il fenomeno è diffusissimo, piano piano è arrivato anche in serie A. Ghirardi, dopo aver scavato una voragine di debiti, ha venduto (?) alla cordata russo-cipriota che però era molto albanese. Taci, dopo aver fatto il mercato di gennaio, ha abbandonato tutto. Alcuni giocatori, tra cui Cassano e Felipe, hanno chiesto ed ottenuto la rescissione del contratto. Poi si è aperta l’inquietante era-Manenti, con la barzelletta del bonifico che dalla Slovenia non arrivava mai e una raffica di umilianti pignoramenti.

Qui nasce una questione seria: il campionato di serie A è regolare? Per quale motivo il Parma si è ritirato o si ritirerà a metà stagione? E’ giusto che i punti di una squadra che ha interrotto o interromperà il proprio campionato restino tali in classifica? Perché Chievo, Inter e Fiorentina hanno perso contro il Parma sul campo e molte altre vinceranno a tavolino? E i tifosi del Parma quali diritti hanno? Chi ha fatto l’abbonamento è cornuto e mazziato: nel girone d’andata ha visto perdere la propria squadra contro ogni avversario, nel girone di ritorno non ha potuto più andare allo stadio. Ma che senso ha tutto questo? All’estero fanno fatica a comprendere il motivo per cui ogni domenica una partita di serie A non venga disputata perché c’è una squadra in fallimento. Una vergogna senza fine. Che non interessa a nessuna delle istituzioni naturalmente. Ma c’è un risvolto da sanare, quello della classifica. E’ brutto dirlo e sembra un discorso meramente utilitaristico, ma se il Parma abbandona il campionato, i punti che ha fatto devono essere restituiti alle altre squadre. Perché altrimenti il campionato non è regolare.

Cristiano Puccetti

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