Pin: «Chi gioca deve fare la partita della vita»

Pin: «Chi gioca deve fare la partita della vita»

L’impresa è di quelle ai limiti dell’impossibile. Fare almeno tre gol al Siviglia nei tempi regolamentari, senza subirne. La Semifinale d’andata non lascia alternative alla Fiorentina, se vuole almeno provare a sognare Varsavia nella notte del Franchi. Già, servirà un’impresa, di quelle che nel calcio capitano raramente. Anche se qualche esempio al quale appigliarsi c’è e riguarda squadre italiane come Milan ed Inter. Corsi e ricorsi storici a parte, rimane il fatto che alla squadra di Montella servirà la classica serata perfetta. Tra chi ci crede e chi non ha la minima fiducia nella rimonta, s’inseriscono proprio loro, i ragazzi di Montella. Ci proveranno, fino a quando sarà possibile. Il minimo è che la gara sia interpretata come quella della vita, solo così si può alimentare la fiammella della speranza. Pressing alto, ritmo ed aggressività. I primi minuti di partita saranno decisivi come non mai. Ormai c’è ben poco da perdere, la Fiorentina ha solo da guadagnare dalla notte di giovedì. Per parlare di questo momento così delicato ecco in esclusiva Celeste Pin, per la rubrica Fiorentina Amore Mio.

 

Cosa non ha funzionato giovedì scorso a Siviglia?

«L’errore di Gomez in avvio ha fatto subito capire che serata sarebbe stata, poi ci sono stati errori individuali nel secondo tempo. Nella ripresa c’è stata la disfatta dopo l’errore di Badelj che ha dato il via al secondo gol. Secondo me è mancata un po’ di determinazione».

 

Gomez è finito sul banco degli imputati anche per la prova impalpabile…

«La sua prestazione è stata negativa, gol sbagliato a parte, non ha dato una mano alla squadra e l’ho visto molto assente. Ci si aspetta sempre che dimostri il suo valore, almeno quello che ha dimostrato nel passato, ma i numeri sono deficitari».

 

Il Siviglia è così davvero più forte della Fiorentina? 

«Il Siviglia l’avevo visto anche meglio contro il Real Madrid. La Fiorentina ha avuto la possibilità di giocare ed ha sbagliato gol clamorosi. Secondo me hanno sofferto il gioco di Montella, ma i viola non sono stati bravi a finalizzare. E’ questa la grande differenza».

 

La domanda è d’obbligo: crede nella rimonta? 

«Il calcio è fatto anche di risultati a sorpresa. L’importante è non illudere la gente, ma la partita deve essere preparata al massimo. Bisogna aggredire subito, allo spasimo, per non farli sentire già a Varsavia. Poi ci vuole fortuna, bisogna trovare subito un gol. Chi va in campo dovrà giocarsi la partita della vita».

 

A livello tattico, due domande. La prima riguarda Pizarro, lei lo impiegherebbe dall’inizio? E la difesa, la schiererebbe a tre o a quattro? 

«Pizarro se sta bene deve giocare a tutti i costi. E poi userei la difesa a tre, bisogna stare alti a centrocampo. Anche perché gli esterni difensivi non mi sono piaciuti a Siviglia. Inoltre, aggiungo che davanti metterei dentro Ilicic, perché Gomez non mi sembra in condizione, mentre lo sloveno sta bene ed ha ritrovato anche l’appoggio dei tifosi».

 

E poi c’è il pubblico. Si aspetta il Franchi delle grandi occasioni?

«In giro c’è molto scetticismo, ma il tifoso fiorentino è come l’edera e dove si attacca muore. I fiorentini sono troppo attaccati alla loro squadra, quindi credo che in tanti decideranno di andare allo stadio per provare a fare questa impresa».

Alessandro Latini

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