Pepito Rossi: “La mia tripletta da sogno alla Juve”

Pepito Rossi: “La mia tripletta da sogno alla Juve”
La storia è una strada lastricata di momenti, ce ne sono alcuni che scolpiscono la mente dei tifosi come un martello che incide la roccia. La spina dorsale della storia sono le date, i punti cardinali di un sentimento infinito. Il 20 ottobre 2013 resta uno tsunami nel cuore dei tifosi della Fiorentina. Da allora ogni volta che i viola incrociano la Juve quel frangente riaffiora con tutta la sua potenza emotiva.
Il Brivido ha raggiunto nel New Jersey l’eroe di quel pomeriggio autunnale, col cielo color piombo e un Pepito scatenato, tripletta e gol di Joaquin, per quella che è diventata la rimonta storica del calcio italiano, da 0-2 a 4-2 in 16 minuti.
 
“Ragazzi sono qui e faccio un gran tifo per i viola, sono certo che questa squadra prima o poi farà rivivere le stesse emozioni che vivemmo noi quella volta”. La cosa bella di Pepito è che quando parla della Fiorentina usa il noi…
 
Giuseppe, ci risiamo, c’è la Juve un’altra volta… Spuntano i ricordi?
“Certo, la grande vittoria, una partita storica che nessuno si dimenticherà. Pensate, ancora oggi ricevo messaggi per quella sfida e i tifosi mi dicono ‘grazie, grazie, grazie…’. E io rispondo che non bisogna dire grazie perché alla fine io e i miei compagni abbiamo fatto quello che cercavamo sempre di fare, vincere. Giocando col cuore, sapendo che quella maglia pesa e quindi bisogna rappresentarla bene. E quel giorno contro la Juve abbiamo fatto ciò che abbiamo provato a fare in tutte le partite. Allora auguro ai tifosi che possano risentire le stesse emozioni che sentimmo noi il 20 ottobre 2013. Sono sicuro che prima o poi questa formazione regalerà qualcosa di bello ai sostenitori viola. Io sono sempre qui che faccio il tifo”.
 
Passiamo alla Fiorentina attuale, le cose non vanno bene, anzi vano proprio male. Che succede Pepito?
“Sono sincero, sto seguendo tutto tramite il web, i social e quello che leggo sui giornali, ma non sono riuscito a vedere tutte le partite, tra fuso orario e impegni però posso dire che al di là del momento critico, per me è una squadra che promette perché ha valori”.
 
E allora perché è in crisi?
“Io credo che ci siano calciatori giusti solo che purtroppo fino ad oggi non abbiamo raccolto i punti che avremmo meritato. E’ un processo di crescita. Bisogna trovare gli equilibri giusti”.
 
Come?
“Si era cominciato con un allenatore e poi si è cambiato, così adesso serve un po’ di tempo per adattarsi alla nuova situazione. Perché quando un tecnico subentra chiede cose diverse al gruppo. Ma vedo talento nella Fiorentina e anche esperienza: penso a Ribery, Callejon, Pezzella, loro possono dare una bella mano in questo frangente. Ma ci sono anche giovani con tanta voglia di dimostrare come Castrovilli e Vlahovic. Se si riesce a trovare un equilibrio giusto tra vecchi e giovani, noi possiamo fare un grande campionato”.
 
Giuseppe però la sua squadra era molto forte…
“Me la ricordo bene, io avevo 27/28 anni, non ero né vecchio né giovane, ma c’era un bel mix di età. C’erano uomini con un’esperienza unica come Aquilani, Joaquin, Mario Gomez, Gonzalo Rodriguez e Borja Valero, giocatori che hanno detto la loro in carriera. Ma in quella Fiorentina c’erano anche calciatori che aiutavano come Babacar e Rebic, ragazzi sempre pronti a supportarci. E’ questo l’equilibrio a cui mi riferisco, quando lo trovi poi succedono cose belle”.
 
Come quel giorno contro la Juve…
“Infatti, eventi stupendi come il 20 ottobre 2013. Forza viola, io ho fiducia nella Fiorentina. Sempre”.
Mario Tenerani

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