Neno Fascetti, ottant’anni di calcio “Vero”

Neno Fascetti, ottant’anni di calcio “Vero”

A Viareggio e a Lido di Camaiore lo conoscono tutti come “Neno”. Così lo chiama sempre sua moglie Mirella, così lo chiamano tutti in quella bellissima terra, dove è sempre tornato dal suo lungo girovagare per le panchine di mezza Italia. Eugenio Fascetti è uno dei personaggi più scomodi del calcio italiano. Senza peli sulla lingua, un po’ scorbutico e con un’esperienza tale alle spalle da consentigli di dire sempre quello che pensa, senza alcuna soggezione. Da ragazzo faceva il centrocampista e, pur non da titolare in pianta stabile, ha vestito maglie importanti come quella del Bologna e della Juventus (dove ha vinto lo Scudetto 1961). Poi la casacca della Lazio, quella che gli resterà cucita nel cuore e, per finire, il Viareggio, la squadra di casa sua. Dal 1973 la carriera di allenatore, partendo dal basso, nella Fulgor Latina, che porta dalla Prima categoria fino alla serie D. E le grandi imprese diventano il suo pane quotidiano: a Lecce, dal 1983, è protagonista della prima promozione dei salentini in serie A (che, pur già retrocessi, sfileranno lo Scudetto alla Roma nel famoso Roma 2 – Lecce 3 del 1986). Sulla panchina della Lazio, la stagione successiva, prima salva i biancocelsti dalla retrocessione in C1, partendo da una penalizzazione di meno 9 punti. Poi li porta in serie A. Le sue esperienze sono spesso brevi quanto intense: Avellino, Torino, Verona, Lucchese, fino a Bari, dove invece resta 6 anni, lanciando tanti giovani tra i quali un certo Antonio Cassano. Nel 2002, per un mesetto, è anche allenatore della Fiorentina, disastrata nei conti dalla gestione di Vittorio Cecchi Gori, ma il fallimento gli impedisce di guidare i viola e questo resterà, come ha dichiarato spesso, uno dei rimpianti maggiori della sua lunga carriera. Peccato, perché con i tifosi viola poteva nascere un rapporto molto schietto e diretto. E oggi (23 ottobre) nel giorno del suo 80esimo compleanno, noi del Brivido sportivo non potevamo mancare nel fargli gli auguri più sinceri: buon compleanno Neno!

Tommaso Borghini

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