Monelli: “Che brivido quel gol da 60 metri al Napoli”. L’intervista e il video

Monelli: “Che brivido quel gol da 60 metri al Napoli”. L’intervista e il video

Non capita a tutti di segnare un gol alla Maradona proprio sotto gli occhi del “Pibe de Oro”.
A Paolo Monelli è capitato, in Fiorentina – Napoli del 4 gennaio 1987, e la sua rete da metà campo resterà per sempre scolpita nel grande libro della storia viola.
“Paolone” (come lo chiamavano tutti affettuosamente a Firenze) di mestiere faceva il centravanti e aveva nel Napoli la sua vittima preferita, tanto è vero che anche tre anni prima, nel 1983, era salito agli onori della cronaca per una fantastica tripletta (la sua prima e unica in serie A) proprio contro i partenopei: un gol di testa, uno di destro e uno di sinistro. Tanto per non farsi mancare niente e anche noi del Brivido Sportivo non potevamo mancare all’appuntamento con lui, per parlare insieme della vigilia di questo Fiorentina – Napoli.

Paolo Monelli, cosa ricorda di quei gol al Napoli e della sua esperienza in viola?
“Di Firenze e della Fiorentina ho un ricordo bellissimo. Ringrazierò per sempre la società viola che mi ha preso dal Monza per lanciarmi nel grande calcio. Ho sempre dato tutto per la maglia viola e ho anche ricevuto tanto dai tifosi. Firenze è una piazza difficile, la gente è molto esigente, ma ama profondamente i suoi colori. Se riesci a fare bene lì, significa che hai grandi qualità. I gol al Napoli sono stati uno dei momenti più alti della mia carriera. Il giorno della tripletta, la mia unica in serie A, è stato qualcosa di memorabile. Segnai di testa, di destro e di sinistro. Praticamente tutto il repertorio possibile. Come dimenticare, poi, la rete da 60 metri contro il Napoli di Maradona? Alzai la testa, vidi Garella fuori porta e calciai d’istinto. La parabola fu perfetta e, prima di entrare, la palla rimbalzò anche un paio di volte, aumentando pure l’emozione. Che ricordi…”.

Cosa pensa della Fiorentina di oggi?
“La Fiorentina ha dei buoni giocatori e un buon gioco, ma indubbiamente poca continuità. Ha buttato via troppe partite, come quelle con Genoa e Lazio, che le potevano consentire il salto di qualità. Peccato, ma il campionato è ancora lungo”.

Campionato ed Europa League, dove la squadra di Sousa può imporsi maggiormente?
“Ha una rosa che può far fronte ad entrambe le situazioni. L’Europa League è sempre un terno al lotto, sono partite secche e via via che si avanza diventano sempre più difficili. In campionato vedo sempre la Fiorentina fra le prime cinque – sei, ma deve acquisire più continuità. Febbraio sarà decisivo e, se i viola saranno ancora in Europa, forse verranno fatte delle scelte”.

Cosa pensa di Sousa e del suo futuro?
“Firenze è una piazza importante e le discussioni sono all’ordine del giorno. Accadeva quando ci giocavo io e accade anche oggi per Sousa. Io lo ritengo un ottimo allenatore, anche se talvolta ha messo in campo delle formazioni che hanno fatto storcere il naso. Per esempio a uno come Kalinic io non rinuncerei mai”.

A proposito di Kalinic, cosa pensa del croato, blindato con una clausola da 50 milioni?
“Kalinic è il prototipo del centravanti moderno. Di calciatori così, in Italia, ce ne sono pochi. Fa reparto da solo, si dà da fare e recupera anche tanti palloni. Non mi sorprende che squadre come il Napoli lo vorrebbero strappare alla Fiorentina. Ma se la società viola vuole puntare in alto non può fare a meno di lui”.

Il ciclo di Sousa finirà a giugno?
“Non so, ma non si può parlare di ciclo perché Sousa è a Firenze da meno di due stagioni. Per aprire un ciclo ne occorrono di più, almeno 3-5 anni”.

Che partita prevede tra Fiorentina e Napoli?
“Il Napoli, in questo momento, è la squadra che gioca il miglior calcio, dunque la più difficile da affrontare. Ha dei giocatori davanti che duettano molto bene in velocità, nonostante non abbiano un attaccante centrale. La Fiorentina dovrà stare molto attenta alla loro fase offensiva. Mertens, Insigne e Callejon sono pericolosissimi. Con tutta questa qualità il Napoli potrà mettere in difficoltà anche il Real Madrid in Champions League.  Detto questo, anche la Fiorentina, quando è in giornata, ha le qualità per creare grossi problemi al Napoli, per fare risultato dovrà essere brava a sfruttarle”.

Per mister Sarri vede un futuro sulla panchina viola?
“Potrebbe essere l’allenatore giusto per Firenze. E’ un grande lavoratore, uno che studia gli avversari con precisione maniacale e che fa giocare splendidamente le sue squadre. Però bisognerà capire se il Napoli vorrà farselo sfuggire”.

Come giudica i Della Valle e cosa pensa del ritorno di Giancarlo Antognoni nella Fiorentina?
“Per me i Della Valle complessivamente stanno facendo bene. Hanno portato la Fiorentina in Europa tante volte e, in passato, sono riusciti a entrare anche in Champions League. Per Giancarlo sono molto contento, dopo 15 anni sarà bellissimo rivederlo alla Fiorentina. Porterà una carica positiva per tutto l’ambiente”.

Il servizio su Fiorentina – Napoli 3-1 del 4 gennaio 1987 ripreso da youtube:

Lucia Petraroli

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