Il veleno nella coda

Il veleno nella coda

Juventus-Fiorentina di sabato pomeriggio aveva il veleno nella coda, come uno scorpione. Partita da 0 a 0 ma alcuni fattori, tutti negativi per la Viola, l’hanno fatta finire in modo diverso.

Andando per ordine, il primo tempo è stato poco mosso ed equilibrato, con le due squadre ben poco produttive in fase offensiva. È comunque la Fiorentina a farsi preferire. Molto più efficace la manovra dei ragazzi di Italiano rispetto a quella dei bianconeri. Odriozola taglia a fette la fascia sinistra juventina; Castrovilli e Saponara, scambiandosi spesso di posizione, mettono in confusione l’assetto tattico di Allegri. Peccato che ‒ solito problema ‒ la Viola si faccia vedere davanti a Perin solo per un bel tiro al volo di Saponara, imbeccato dal solito Odriozola che da posizione favorevole, in mezzo all’area di rigore, mette alto. La Juventus però produce ancora meno, nonostante Chiesa, Dybala e Morata, questi ultimi due impalpabili più che pasticcioni. Insomma, il primo tempo soddisfa a metà i tifosi gigliati. Con un po’ più di coraggio, e qualche attaccante in grado di dare una mano a Vlahovic, si poteva andare al riposo in vantaggio.

Anche la ripresa sembra seguire la falsariga del primo tempo. Una Juventus ancora brutta, una Fiorentina migliore, ma incapace di concludere a rete. La partita pare avviata verso un inevitabile 0 a 0 quando succede qualcosa di difficilmente spiegabile, per chi pensa che il calcio abbia una sua logica. Milenkovic, già ammonito, commette un fallo incomprensibile su Chiesa a una distanza siderale da Terracciano (ha senso andare a prendere un attaccante così lontano? Noi, che però non siamo tecnici, pensiamo di no) e si becca il secondo giallo. Fiorentina in dieci e inevitabile entrata di Igor per non lasciare la difesa sguarnita. A questo punto Italiano opera una serie di sostituzioni facendo entrare, tra gli altri, Sottil, Amrabat e Nastasic, e mettendo in campo un’inedita difesa a tre (o cinque). Sostituzioni, secondo noi, non tutte necessarie visto l’andamento della gara. Alcuni dei nuovi entrati non sembrano infatti pronti a entrare nel clima della partita, e così la Juventus comincia a prendere campo. C’è una traversa di Chiesa, la Viola soffre. Anche Allegri ha fatto le sue sostituzioni e proprio da uno dei nuovi entrati arriva la doccia fredda finale (il veleno di cui si diceva). Cuadrado, al 92’, salta Biraghi e lascia partire una rasoiata che si infila fra Terracciano e il palo (dalla stessa parte della traversa di Chiesa). Rimane poco tempo per le speranze della Fiorentina, ma del resto riuscire in qualche minuto a fare quello che non si è fatto in novanta (cioè tirare in porta) non è semplice. Soprattutto quando l’unico attaccante è imprigionato fra i centrali avversari e non ci sono alternative di nessun tipo.

Le nostre personalissime pagelle ci dicono che il migliore in campo è stato Martinez Quarta, che però mancherà per squalifica contro il Milan (partita ancora più difficile da giocare senza i centrali titolari). Male Milenkovic, imperdonabile il secondo giallo. La sensazione generale comunque è che la squadra potrebbe fare di più, ma che la mancanza di attaccanti in alternativa a Vlahovic la imprigionino in una manovra abbastanza involuta e con pochi sbocchi. E se le partite non le chiudi, soprattutto contro le grandi o presunte tali, capita spesso di perderle. La Juve ha dimostrato di essere poca cosa e perdere una gara del genere ci racconta, ancora una volta, degli errori commessi in sede di mercato dalla società Viola. Errori che gennaio potrebbe non essere sufficiente a riparare.

Duccio Magnelli

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