Guerini: “I giovani dimostrino sempre attaccamento alla maglia”

Guerini: “I giovani dimostrino sempre attaccamento alla maglia”

Ha Firenze e la Fiorentina nel cuore. Vincenzo Guerini ha speso 12 anni della sua carriera al servizio della maglia viola. Prima come giocatore, dal 1973 al 1976, riuscendo a portare a casa una Coppa Italia nel 1974-1975 (vittoria per 3-2 in finale contro il Milan, gara nella quale ha realizzato una rete). Poi, dopo il grave incidente automibilistico che ha troncato la sua giovane carriera, come allenatore della Primavera, conquistando in 4 anni, dal 1979 al 1983, uno Scudetto e un Torneo di Viareggio. Infine da dirigente, assumendo l’incarico di Club Manager nel 2011, ruolo che ha ricoperto per cinque anni, con una parentesi da tecnico dopo l’esonero di Delio Rossi. Un’esperienza breve, ma intensa e una vittoria, quella di Lecce, che è valsa la salvezza. Oggi, nonostante non faccia più parte della società, continua a seguire con affetto i suoi colori.

Vincenzo Guerini, secondo lei la Fiorentina oggi è più forte della scorsa stagione?

“Ha fatto dei cambiamenti importanti, dopo una stagione travagliata come la scorsa funestata dalla morte di Davide Astori. Questo è un anno zero. Durante l’ultimo mercato si è riacquistata una delle caratteristiche che hanno sempre contraddistinto la storia di questa società, cioè un gruppo giovane, che porterà sicuramente gioie, ma anche dolori. Perché i giovani possono regalarti grandi prestazioni alternate a cadute. Bisogna dare tempo a questa squadra di amalgamarsi, senza eccessive pressioni. Il nuovo tridente d’attacco farà parlare di sé? Sarà l’anno della consacrazione di giocatori come Chiesa e Simeone, giovani nel mirino di grandi società. L’input della famiglia Della Valle era quello di mantenere i propri gioielli e così è stato. L’assenza di Badelj sicuramente inciderà, ma ho fiducia nel lavoro di Corvino che ha scelto ragazzi di spessore. Spero che i giovani viola dimostrino sempre anche attaccamento alla maglia, un valore che nel calcio di oggi si è un po’ perso”.

In difesa si è cambiato poco, ma è arrivato un portiere di belle speranze. Che ne pensa?

“Lafont è la sorpresa più piacevole di questo calciomercato. Nel corso dell’estate ha già ha fatto vedere buone cose e chissà che non possa rinverdire i fasti dei grandi portieri viola del passato. Con Pezzella e gli altri titolari, in difesa mi sento sicuro, ma sarà il campo a parlare”.

Dove può arrivare questa Fiorentina?

“Credo possa essere la sorpresa di questo campionato e che potrà togliersi delle buone soddisfazioni. Sicuramente può puntare all’ Europa League”.

Cosa pensa di mister Pioli?

“Il tecnico sta lavorando molto bene, nonostante le gravi difficoltà incontrate nella passata stagione. Conosce bene l’ambiente essendo anche un ex, ha costruito un ottimo rapporto con la proprietà e con Firenze, che è una piazza particolare e molto esigente, ma unica in Italia per l’affetto che riesce a regalare”.

Che partita prevede contro l’Udinese?

“L’Udinese veniva da un campionato non facile, è rimasta scottata. Quindi sarà prudente. La Fiorentina, però, dovrà costruire in casa il suo campionato, cercando tra le mura amiche quei punti necessari per scalare la classifica. Il Franchi dovrà essere un fortino. Quindi dovrà fare bottino pieno a tutti i costi”.

Qual è la sua opinione sui Della Valle?

“Io non posso che spendere buone parole per i Della Valle. Il mio è un giudizio affettivo verso di loro perché mi hanno fatto vivere cinque anni, gli ultimi della mia carriera importante nel calcio, in una città meravigliosa dove già avevo speso dieci anni da calciatore. Loro non hanno mai fatto mancare niente alla Fiorentina, per quanto mi riguarda mi hanno trattato benissimo. Gli anni di Montella, in particolare, sono stati meravigliosi, caratterizzati da un calcio bellissimo, indimenticabile”.

Si può dire che il suo cuore è sempre a Firenze?

“Senz’altro sì. Sono stato tanti anni a Firenze, vivendo tutti i tipi di esperienze: calciatore, allenatore, osservatore e dirigente. Sono arrivato e andato via in punta di piedi da questa città, forse in pochi se ne sono accorti. Ho trovato persone meravigliose dentro e fuori dal campo, anni umanamente importanti di grande crescita. A Firenze è nata anche la mia prima figlia. Avrò nel cuore sempre la città, la Fiorentina e i suoi tifosi”.

Lucia Petraroli

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