Guerini: “Che errore riprendere Badelj. Con la Spal è decisiva”

Guerini: “Che errore riprendere Badelj. Con la Spal è decisiva”

Tutti conoscono la carriera viola di Vincenzo Guerini. Prima grande e, sfortunatissimo, giocatore. Poi anche dirigente e allenatore, con tanto di salvezza agguantata all’ultimo tuffo. In pochi, forse, ricordano i suoi trascorsi a Ferrara, sulla panchina della Spal nel 1995. Circostanza che lo rende un doppio ex della sfida di oggi. Ma Vincenzo conosce soprattutto e molto bene la piazza viola e sa perfettamente cosa il tifoso gigliato si aspetta dalla squadra e dalla nuova proprietà. Per questo non risparmia le critiche, dal mercato al talento Chiesa, chiedendo però tempo prima di esprimere giudizi definitivi.

Guerini che ne pensa di questa Fiorentina?

“La squadra poteva fare sicuramente meglio. In questo girone di andata ha perso giocatori cardine che avrebbero potuto fare la differenza, come Ribery. Ma non è una scusante, poteva e può fare di più”.

Il cambio di panchina è stato necessario?

“Sì. Era sicuramente necessario. C’era scetticismo e si poteva andare incontro alla sfiducia dello spogliatoio. Dispiace quando c’è un esonero, ma la società non poteva fare altrimenti”.

Lei conosce molto bene Montella, avendolo accompagnato nella prima esperienza in viola. Pensa che tutte le colpe siano sue?

“Questo assolutamente no. La colpa non può che essere anche di chi ha costruito questa squadra, troppo lacunosa. Ovviamente è più facile mandare via una sola persona, gli allenatori sanno a cosa vanno incontro”.

Beppe Iachini era l’uomo giusto da scegliere?

“Iachini è una persona ben voluta da tutti, potrà lavorare in serenità, ha grande temperamento e carattere. Bisognava andare sul concreto. E’ ciò che serviva per uscire da questa situazione”.

Che partita prevede contro la Spal, che lei ha avuto il piacere di allenare?

“È una partita importante e delicata. Col cambio di allenatore tutti si aspettano una reazione da parte del gruppo. L’esito di questa gara inciderà su tutto il girone di ritorno. La Fiorentina ha la possibilità di uscire fuori dalla zona calda. In caso contrario potrebbe soffrire tutto il campionato. Però sono ottimista: col recupero di Chiesa, che ho visto bene a Bologna, la squadra potrà fare di più”.

Come giudica l’operato di Semplici?

“Semplici è già nella storia della Spal. E’ stato protagonista di anni capolavoro. Ha mostrato un ottimo calcio. Sta soffrendo oggi, ma bisogna fare attenzione perché non è ancora deciso niente”.

Cosa pensa della nuova società targata Commisso?

“Alla società va dato il tempo di capire il calcio italiano, è molto diverso rispetto agli Stati Uniti, dove anche se perdi tutto si risolve con una birra. Però i tifosi devono stare sereni, Commisso ha una solidità economica importante e una capacità manageriale ottima”.

Cosa si aspetta dal mercato di gennaio?

“Sicuramente andrà fatto qualcosa. La sessione invernale è difficile e si rischia di sbagliare. Ma un attaccante è necessario, ci vuole un giocatore di ruolo che aiuti Vlahovic, non si può caricare un ragazzo così giovane di troppa responsabilità. Credo poi che a centrocampo si debbano correggere degli errori. Come il ritorno di Badelj, un errore clamoroso”.

Il futuro di Chiesa sarà a lungo viola?

“Io lo avrei venduto nella scorsa stagione, quando aveva il picco massimo di valutazione, così da reinvestire i soldi per rifare l’intera squadra. Sono sempre stato contrario a pregare i giocatori di rimanere. Se però Commisso costruirà una grande rosa, probabilmente Chiesa potrà rimanere anche a lungo”.

Restyling Franchi o nuovo stadio?

“Io per affetto sono per il restauro del Franchi, per chi ci ha giocato dentro come me non può essere che cosi…”.

Lucia Petraroli

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