Firenze non sogna più?

Firenze non sogna più?

Contro l’Udinese all’ora di pranzo, ma i veri nemici sono rassegnazione e disincanto

Verona, Chievo - Fiorentina, serie A, nella foto la deluzione per la sconfitta 2017-10-01 © Niccolo' Cambi/Massimo Sestini

©Massimo Sestini

Oggi si gioca all’ora di pranzo, all’Artemio Franchi. Nonostante che le pay tv si siano dichiarate contrarie allo smembramento schizofrenico del campionato, la Lega non sembra ascoltare le lamentele dei maggiori finanziatori del calcio italiano. Anzi, la giornata odierna è l’esempio lampante di come spezzettare in maniera scientifica e quasi chirurgica. Iniziata sabato pomeriggio alle 18, l’ottava di andata si concluderà lunedì alle 20.45 con la non proprio attesissima Verona-Benevento. Anche se, a dir la verità, pure Fiorentina-Udinese di oggi sembra destare l’interesse solo delle rispettive tifoserie. Tra le due squadre, infatti, c’è un solo punto di differenza, però in una classifica per il momento deficitaria che non soddisfa né una parte né l’altra. Per questo la gara diventa molto importante. Sì perché già squillano campanelli d’allarme. Che sembrano molto più forti a Firenze che non a Udine. La sconfitta della Viola a Verona ha deluso quasi tutti. Ma forse la cosa più preoccupante è l’orizzonte della Firenze calcistica, che adesso appare basso e scuro come non mai. A questa squadra e a questa società sembrano mancare futuro e prospettive. Il tecnico è stato lasciato a se stesso, con una rosa mal assemblata e con una disposizione tattica che non funziona. Il 4-2-3-1 scelto da Pioli all’inizio stagione è uno schema per squadre forti e organizzate: la Fiorentina, almeno per adesso, non ha nessuna delle due caratteristiche. Urge una ristrutturazione del centrocampo, con dolorose e inevitabili rinunce in attacco.

Ben più preoccupante sembra però essere il distacco dei fratelli Della Valle dalla città. L’aria che si respira è quella di un addio più che di un arrivederci. La società è in vendita, ormai sembra certo. Se lo smantellamento estivo ha fatto venire dubbi sulle intenzioni della proprietà, ora siamo quasi alle certezze. E perfino il nuovo stadio sembra sempre più lontano, se è vero che il sindaco, pochi giorni fa, ha parlato di posa della prima pietra tra fine 2019 e inizio 2020. Tempi lunghissimi, quasi infiniti. La prima partita, nel 2025, è così lontana che si rischia di non crederci più.

Insomma, oggi allo stadio di Firenze non si respirerà di sicuro una bella aria, ma l’Udinese è probabilmente l’avversario meno difficile da affrontare. Molto più pericolosi e infidi potrebbero essere la rassegnazione e il disincanto.

Buona partita a tutti.

Duccio Magnelli

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