Farsa – Benalouane, difesa a pezzi

Farsa – Benalouane, difesa a pezzi
@ Massimo Sestini

@ Massimo Sestini

Per il centrale franco tunisino ipotesi rescissione. E piove sul bagnato: ko Tomovic

La maledizione è in difesa. E in questi mesi non è stato fatto niente per arginarla. Sì, perché già in estate, nonostante la cessione di Stefan Savic all’Atletico e l’arrivo di Davide Astori la dirigenza viola si era resa conto che la coperta era troppo corta. Era il 4 settembre quando il diesse Daniele Pradé (insieme al dg Andrea Rogg) fece “mea culpa” davanti alla stampa. Disse che si stava già lavorando per dare a Sousa un rinforzo di valore, dietro, nel mercato di gennaio, dopo che pure l’operazione Mexes, negli ultimi giorni d’agosto, era sfumata. Sei mesi dopo niente è cambiato. Anzi, oltre al danno – con l’infortunio di Tomovic (per lui il report medico parla di sollecitazione alla capsula posteriore del ginocchio sinistro, fortunatamente senza lesioni) c’è anche la beffa. La coperta corta è diventata un… centrino -. Sì, perché Yohan Benalouane, il franco-tunisino arrivato alla Fiorentina nelle ultime ore di mercato, per altro dopo un primo no relativo alla modalità di trasferimento (il prestito secco, poi accettato), non ha ancora mai lavorato con la squadra. Quaranta giorni dopo, il giocatore è ancora alle prese con una sciatalgia della quale adesso la società dei fratelli Della Valle intende parlare con il Leicester, club di provenienza del giocatore. Pradé ha detto: «Si è trattata di un’operazione fatta in extremis, non abbiamo avuto modo, attraverso le visite mediche, di valutare il suo reale stato di condizione. Ci siamo fidati anche delle parole del club inglese». L’unica nota lieta è che 11 dei 16 punti messi insieme dai viola dalla fine di gennaio portano la firma di due nuovi volti, Cristian Tello e Mauro Zarate. Per tutto il resto, il mercato è stato a dir poco disastroso: Kone non ha ancora fatto il suo debutto e il difensore, quella che doveva essere la priorità, è un vero e proprio intrigo. Nel mezzo c’è pure Tino Costa, il centrocampista che si è ritrovato a coprire lo spazio vuoto lasciato da Mario Suarez, e che ha dimostrato fin qui in diverse occasioni i propri limiti, lento e troppo farraginoso.
Si stanno valutando i presupposti per una eventuale rescissione del contratto di Benalouane – gli emolumenti, in questo momento, li sta versando la Fiorentina – sempre che non sia il giocatore a fare un passo indietro. E Sousa? Per concedere un turno di riposo a Gonzalo Rodriguez, out col Verona per via di un risentimento al polpaccio accusato in settimana, si è dovuto sacrificare Alonso: lo spagnolo si è dovuto sistemare al centro ed a perdere è stata la corsia mancina. Pasqual, al di là dell’errore tecnico in occasione del pari di Pisano, non è riuscito ad essere l’elastico necessario sulla fascia e pure i cross non hanno brillato per precisione. E Astori? Pure lui, dalla gara contro l’Atalanta ad oggi, ha sommato una serie di errori che nella prima parte della stagione non avevano fatto parte del suo bagaglio. Imprecisioni decisive a Bergamo, poi ancora a Londra contro il Tottenham. La stanchezza dei 2271 minuti giocati, adesso, si sta facendo sentire in tutta la sua evidenza. La domanda viene spontanea: ha avuto senso impuntarsi col River, facendo per altro indispettire il club di Buenos Aires, e far saltare così l’arrivo di Mammana?
Certo, si potrà lavorare in vista del prossimo mercato – pure Roncaglia, in scadenza di contratto, si svincolerà e lascerà vuoto un altro ruolo -, ma il mea culpa in una stagione in gran parte dominata dai viola dovrà essere fatto. Adesso anche la corsa Champions si fa complicata e Sousa è stato chiaro: il gioco è mancato e gli interpreti se ne devono assumere la responsabilità. Ora dovrà essere impeccabile pure lui: c’è da provare a rincorrere un sogno, con un esercito….quasi senza prima linea.

Francesca Bandinelli

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