“Ciao Tommaso, che onore averti allenato”

“Ciao Tommaso, che onore averti allenato”

Il ricordo di Trani, giovane portiere fiorentino ex Milan e Qpr improvvisamente scomparso, dei suoi primi tecnici:
“Aveva una passione incredibile per il calcio. Era e sarà sempre un esempio per i nostri ragazzi”.

Quando muore un ragazzo di appena 22 anni, stroncato in poco tempo da un male incurabile, è davvero difficile non cadere nella retorica per descrivere il vuoto che ha lasciato in tutti coloro che lo conoscevano e il dolore dei suoi familiari. Per questo noi del Brivido Sportivo, porgendo le più sincere condoglianze ai genitori e a tutta la sua famiglia, vogliamo ricordare il Tommaso Trani atleta, il giovane fiorentino cresciuto sui campi di Coverciano e del Campo di Marte, con le maglie della Settignanese e dell’Olimpia Firenze. Quel ragazzone di quasi due metri che, grazie al suo grande talento tra i pali, era riuscito a suscitare l’interessamento del Milan che lo aveva prelevato dall’Olimpia Firenze, subito dopo la conclusione del campionato Allievi Regionali, per portarlo a giocare con la formazione Berretti. E poi degli inglesi del Queen’s Park Rangers che lo avevano convinto ad accettare la nuova esperienza Oltremanica nella Championship britannica. Risultati incredibili per un ragazzo della sua età che poi aveva trovato la forza per ricominciare da capo, di nuovo in Italia, nel Viggiano, in Eccellenza lucana, e all’Hinterreggio in serie D.

Un ragazzo che aveva nella forza di volontà e nella voglia di arrivare le sue doti più importanti, come ci racconta Maurizio Romei, direttore generale della Settignanese, una delle formazioni fiorentine in cui è cresciuto calcisticamente: “L’ho allenato nella squadra Giovanissimi Regionali – ricorda Romei – anche se, essendo un portiere, era seguito da vicino dal nostro preparatore Lucetti. Era un ragazzo molto alto per avere 14 anni, oltre un metro e novanta e aveva qualche difficoltà fisica, dovuta alla sua giovane età, ad andare sulle palle basse. Ma aveva un’enorme voglia di migliorarsi e per farlo si sarebbe allenato anche la notte. Il suo comportamento è stato sempre encomiabile sia dentro che fuori dal campo, anche se ogni tanto non giocava titolare. La sua scomparsa ci ha colpito come società e mi ha colpito personalmente. E’ difficile accettare che se ne vada un ragazzo così giovane e pieno di belle speranze. Faccio le condoglianze, da parte di tutto il nostro club, ai genitori e alla famiglia”.

Dopo l’esperienza nella Settignanese, Tommaso Trani aveva spostato di qualche centinaio di metri la sede dei suoi allenamenti, per indossare la casacca di un’altra storica società fiorentina: l’Olimpia Firenze. Ad allenarlo c’era mister Riccardo Ferradini per il nuovo campionato degli Allievi Regionali: “Ho conosciuto pochi ragazzi con una passione così forte per il calcio come la sua – ci racconta il suo ex tecnico -, aveva mezzi fisici impressionati e una testa già da atleta maturo. Mai un comportamento sopra le righe, mai una lamentela, sempre attento e disponibile, un vero esempio per tutti i nostri ragazzi. Voleva arrivare a tutti i costi e ricordo ancora alcune sue prodezze, come quel rigore parato alla Sestese (che poi avrebbe vinto il campionato) che ci consentì di fare un grande risultato. Non capita tutti i giorni di veder passare un nostro atleta dai Regionali alle giovanili del Milan. Lui ci è riuscito e per la nostra società è e resterà sempre un grande vanto. La sua famiglia gli è stata sempre vicina, il babbo in particolare non si perdeva una partita e un allenamento. Il nostro pensiero va a loro, siamo orgogliosi di averlo avuto tra noi”.

Tommaso Borghini

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