Bresciani: “Chiesa, che talento! Lo vorrei capitano del futuro”

Bresciani: “Chiesa, che talento! Lo vorrei capitano del futuro”

Nato e cresciuto in Versilia, Carlo Bresciani ha iniziato la propria carriera con la maglia del Viareggio, poco distante dalla sua Forte dei Marmi. Nel 1973, il trasferimento alla Fiorentina, con cui ha totalizzato diciannove presenze e sette reti in serie A. Attaccante di talento, non riuscì a imporsi a Firenze stabilmente come titolare, pur andando a segno sia nella gara d’andata che in quella di ritorno contro la Juventus, lasciando così un bel ricordo dei suoi trascorsi in viola. Negli anni ‘80 Bresciani vestì anche la maglia della Spal per 3 stagioni, realizzando 25 reti in serie C.  Oggi risponde alle nostre domande alla vigilia di Fiorentina-Spal.

Carlo Bresciani, cosa pensa della nuova Fiorentina?

“Mi sono piaciute molto le prime due gare casalinghe. Certo, va considerato che, in ogni caso, le prime domeniche non contano. Serve assestamento, ma sicuramente è stata una partenza abbastanza buona”.

Il mercato della Fiorentina è stato di conferme e innesti di valore…

“La seguo, sul mercato si è comportata abbastanza bene. Ha tanta qualità in campo. Chiesa è un giocatore importante, la società ha fatto dei sacrifici per tenerlo. È un punto di riferimento per la squadra. E poi Pjaca e Gerson sono calciatori di grande valore”.

Ecco, Chiesa: per quanto rimarrà?

“Eh, non lo sa nessuno: era meglio un’altra domanda. Spero che rimanga, mi auguro sia il capitano del futuro. Una sorta di Antognoni del domani. Le sirene di mercato, però, mettono in difficoltà. Lo valuterei… tanto. Tra i giovani che ci sono a giro, ha dimostrato di avere un grande potenziale. Ce ne sono tanti, lui ha espresso concretezza e stabilità. Fa sempre buone partite, è difficile vedere una gara modesta da parte sua. Ha tutte le doti per diventare grande”.

E la SPAL, invece?

“Una grande sorpresa in questo inizio di campionato. Pensare a una salvezza tranquilla è esagerato: devono lottare, spero per loro riescano a rimanere in Serie A. Non esistono salvezze tranquille con determinate premesse, il tempo e varie squadre lo hanno dimostrato. Dovrà lottare”.

Ogni qualvolta si avvicina la gara tra Fiorentina e SPAL, torna in auge il nome di Semplici.

“Sta dimostrando di cosa è capace, a dispetto di ciò che veniva detto all’inizio. Venivano sollevati dubbi sulle sue qualità alla guida di una squadra di massima serie: ha fatto vedere di essere all’altezza, andando contro le critiche”.

Sull’altra panchina, invece, ci sarà Pioli.

“Non c’è niente da scoprire. È navigato, ha le idee chiare. La piazza è esigente, lui sta facendo bene e si comporta egregiamente. Il pubblico lo sta apprezzando”.

Al di là delle analisi, che partita sarà?

“Si affrontano due società nelle quali ho militato. Per le ex squadre ho attaccamento, mi piacerebbe uno spettacolare 3-3, o magari un 4-4: un risultato che diverta. E alla fine un applauso generale. Ovviamente, vedo la Fiorentina favorita”.

Qual è il ricordo più piacevole legato alla sua avventura a Firenze?

“Non è difficile individuarlo: esordio contro la Juventus, con gol. E anche nel ritorno segnai. Il primo fu inutile ai fini del risultato, il secondo invece no. Di entrambe le reti conservo un ricordo indelebile”.

Giacomo Brunetti

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