Benesperi: “Il mio ricordo contro il Milan? La vittoria in Supercoppa. Non avevamo portato lo spumante, poi…””

Benesperi: “Il mio ricordo contro il Milan? La vittoria in Supercoppa. Non avevamo portato lo spumante, poi…””

32 anni nella Fiorentina non sono pochi, dal settore giovanile, alla prima squadra: Alberto Benesperi, storico massaggiatore viola, è un fiume in piena di racconti. Tra cui un episodio particolare che riguarda proprio la famosa partita di Wembley, dell’ottobre 2009, conclusasi con il successo della formazione guidata da Giovanni Trapattoni sull’Arsenal, firmato da Batistuta. Beh, se siete curiosi di questo e molto altro? Allora non vi resta che leggere le parole del buon Benesperi…

Benesperi, innanzitutto parliamo di lei: sono molte le sue esperienze nel campo sportivo, Fiorentina, Pistoiese, Blu Volley Quarrata… cosa le hanno lasciato?

“Tutte le esperienze mi hanno arricchito. Tutti mi hanno sempre voluto bene, a distanza di anni ancora i giocatori mi chiamano per una chiacchierata o per vederci. Ho vissuto 32 anni alla Fiorentina, anni che mi hanno lasciato tanto umanamente e professionalmente. Ho iniziato col settore giovanile dal ’70 al ’91, per poi passare in prima squadra nel periodo di Cecchi Gori. Fu Egisto Pandolfini a cercarmi. In un primo momento preferii rimanere con gli Allievi Nazionali, con cui abbiamo vinto molto, alla fine però dissi sì. Eravamo una grande famiglia”.

Dove nasce la sua passione per il calcio?

“Fin da bambino ho giocato a calcio, anche in Promozione, poi iniziai a fare l’infermiere per specializzarmi nello sport”.

Cosa pensa del calcio di oggi?

“Il calcio è cambiato, vedo modi diversi di essere professionista. Quando uno è un campione lo è sia sul campo che fuori, ma soprattutto lo deve essere con la testa. Prima c’era più serietà”.

Lei ha avuto la fortuna di vivere la Fiorentina di Batistuta. Ci racconta qualche aneddoto?

“Con Batistuta eravamo amici anche fuori dal campo, come con Rui Costa, Toldo ed altri. Gabriel e la sua famiglia sono delle bravissime persone e mi hanno invitato molte volte in Argentina, avevano una grande stima di me. Mi ricordo di quando eravamo a Wembley per la famosa gara con l’Arsenal, dove fece gol proprio Gabriel, io e Dati (Luciano, l’altro massaggiatore storico viola) calciammo un po’ di palloni sul campo e Bati ci prendeva in giro… Gli dissi che se avesse provato la stessa emozione che stavo provando io, il giorno dopo avremmo sicuramente vinto, e così fu”.

Oggi servirebbe un leader come Batistuta…

“Serve sempre un personaggio simbolo che guidi il gruppo, che trascini il resto dei compagni. Ma non so se esisterà ancora un giocatore carismatico come Bati”.

Iachini è l’uomo giusto sulla panchina viola?

“L’ho avuto da giocatore ed è sempre stato un guerriero, sono contento ci sia lui sulla panchina. Ci sentiamo spesso. Riesce a trasmettere le giuste motivazioni poi però dipende dalla squadra”.

Che partita sarà quella contro i rossoneri?

“Col Milan sarà difficile perché tecnicamente superiore, ma la Viola può farcela. La Fiorentina è giovane ha bisogno di diventare gruppo. Ricordo che ai miei tempi, nei ritiri del sabato sera, prima di andare a letto ci ritrovavamo per fare i classici massaggi e, davanti ad una crostata ed un po’ di frutta, ci aprivamo e parlavamo di noi. Ci vorrebbe uno spirito così. Era davvero uno spogliatoio unito”.

Il suo ricordo di Fiorentina – Milan?

“Mi ricordo una partita su tutte: la finale della Supercoppa a Milano. Il Milan di quei tempi era una grande squadra, con Baresi e Maldini. Riuscimmo a vincere, fu una grande impresa. Berlusconi e Galliani vennero a farci i complimenti negli spogliatoi. Dissi al presidente che non pensavamo davvero di poter vincere, tanto che non avevamo portato neanche lo spumante per festeggiare. Lui ci fece arrivare le bottiglie. Un signore”.

Che idea si è fatto della nuova proprietà?

“Commisso sembra aver riportato la passione del presidente, fondamentale per vincere, ma bisogna accompagnarla anche con giocatori di grande livello che aiutino a crescere. Sotto questo aspetto siamo un po’ indietro. Ci vorrà del tempo…”.

Stadio nuovo o restyling Franchi?

“Io sono affezionato al Franchi e credo che sarà molto difficile che si possa fare lo stadio nuovo. Ma se si farà, deve essere in città. Per me la zona giusta sarebbe quella dell’Affrico”.

Lucia Petraroli

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