Bella reazione, ma servono altri sei punti

Bella reazione, ma servono altri sei punti

COSA VA

LA VITTORIA SUL PARMA. Erano 3 punti fondamentali per il quinto posto e l’Europa League. Ottenuti senza brillare (la difesa ha ballato come al solito e il discusso Neto – da alcuni di voi, ma non tutti – ha fatto due grandi parate), ma ottenuti. Quel che conta.

LA CLASSIFICA. La sconfitta dell’Inter ha messo fuori gioco i nerazzurri di Mancini che sono quelli che, nonostante tutto, temevo di più. Sono sotto sei punti e nei confronti diretti sta meglio la Fiorentina. Bisogna tenere a distanza la Samp (4 punti di vantaggio) e il Genoa nel caso che accolgano il suo ricorso contrario all’esclusione dalla Europa League per ritardato pagamento (ma per meno soldi rispetto ai quali fu punito il Parma…che poi non li aveva proprio).

LA REAZIONE. Il timore era che dopo la doppia batosta patita con il Siviglia la squadra, con il morale sotto le scarpe – e le polemiche seguite alla derisione dei calciatori da parte del pubblico e alla difesa d’ufficio di Montella – si sfaldasse del tutto.

PALERMO E CHIEVO. Guai ad illudersi e a fare tabelle. Se la Fiorentina facesse 6 punti approderebbe a 64 punti, soltanto uno meno di un anno fa. Quando almeno un bel po’ di partite Pepito Rossi le aveva giocate, segnando tanto Quest’anno si è raggiunto due semifinali nelle Coppe, Europa League e Italia. Risultati che otto mesi fa avremmo firmato. Montella non ha torto, se si considera che la Fiorentina – come ha detto lui – è settima come fatturato, monte ingaggi e capienza di stadio. Dopo un quarto posto un quinto (probabile) insomma. E’ vero che, anche se ad un certo punto, dopo il 2-1 a Torino, ci eravamo illusi, le dimensioni della Fiorentina non consentono di più.

COSA NON VA

RAPPORTI MONTELLA -SOCIETA’. Mi pare che siamo alla frutta. Montella, e non necessariamente perchè corteggiato dal Milan o altre società, si è reso conto che troppi suoi giocatori sono anziani, a fine ciclo. Cambiare un intero reparto – quello di centrocampo, regista compreso visto che il Pek ha 36 anni e non può reggere 60 partite l’anno – più una difesa ballerina nella quale il solo Gonzalo Rodriguez ha vera personalità da leader (quale altro difensore ha segnato i suoi gol, o lancia come lui?) anche se avrebbe bisogno di essere affiancato da un centrale alla Vierchowod, costa un putiferio. Mancano entrambi i terzini, anziano Pasqual, insufficiente Alonso, meglio sorvolare su Tomovic che non ha mai superato uno contro uno un avversario neppure per sbaglio, e gli esterni di centrocampo-attacco. Joaquin, uno dei migliori quest’anno, l’anno prossimo viaggia per i 35 anni. Vargas non è più quello di cinque anni fa che sfornava cross a ripetizione. E se forse è avanzato qualche soldino da Cuadrado, non bastano certo quelli per fare quella squadra più competitiva che Montella (e i fiorentini) vorrebbero. Quando Montella dice che potrebbe stare anche fermo un annetto pone un fermo out-out alla Fiorentina. O si fa il salto di qualità o io mi fermo. Soldi ne ha guadagnati tanti, da calciatore e da allenatore, non andrebbe in rovina. Può permetterselo.

CENTROCAMPISTI A DIGIUNO DI GOL. In sei che si sono alternati in quei ruoli, Borja Valero, Mati Fernandez, Aquilani, Kurtic, Pizarro, Badelj, hanno fatto 4 gol. Il possesso palla caro a Montella avrebbe avuto bisogno di qualcuno capace ogni tanto di tirare con un minimo di efficacia anche da fuori area.

GOMEZ. L’attacco 2015-2016 sogna il ritorno di Rossi, ma visto quest’anno altro che in tribuna e su twitter. Ultimamente Montella dà l’impressione di avere più stima nel vecchio Gilardino che in Mario Gomez, frustrato, sfiduciato, inconcludente e poco guerriero. Certo che rinunciando a schierarlo anche in queste ultime partite, in cui gli ha preferito Ilicic (in crescendo) e appunto Gilardino, Montella sta facendo calare sempre più il suo prezzo. Solo in Bundesliga possono ancora pagarlo abbastanza. Altrimenti, anche per via dell’ingaggio stratosferico che nessuno vorrà pagare, toccherà onorare il contratto. Gomez non sembra avere tutta questa voglia di andarsene. Ma su Babacar la società che aspetta a pronunciarsi?

Ubaldo Scanagatta

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