Blindare subito Vlahovic e rifare la squadra

Blindare subito Vlahovic e rifare la squadra

Partita strana, quella tra Fiorentina e Atalanta. Alla fine del primo tempo sembrava finita, visto lo strapotere nerazzurro, non solo per i due gol di Zapata, ma anche per il numero di parate effettuato da Dragowski. Insomma, i punti di differenza in classifica fra le due squadre si vedevano davvero tutti. Nella ripresa l’Atalanta è entrata in campo un po’ troppo rilassata e la Viola ne ha approfittato prima per accorciare le distanze con Vlahovic e poi per, addirittura, pareggiare con lo stesso centravanti serbo, su assist di Kouame (secondo noi l’unica cosa buona che l’ivoriano ha fatto in tutta la partita). Peccato che la gara non sia finita lì. Infatti c’è stato un fallo di mano di Martinez Quarta in area, con il conseguente rigore trasformato da Ilicic (e Dragowski stava per prendere anche quello con un piede). La partita è finita 3 a 2 per Gasperini, con la Viola che ha avuto, all’ultimo secondo, una punizione dal limite, tirata malissimo da Biraghi (poteva calciarla Vlahovic o chiunque altro), e che poteva portare a un insperato 3 a 3.

Certo, alla fine il risultato potrebbe far pensare a una partita molto combattuta. Non è stato proprio così, anche se l’Atalanta è una squadra molto particolare, che attacca molto, anche con l’inserimento dei centrocampisti, che segna, e sbaglia, parecchio, ma che, inevitabilmente, lascia anche grandi spazi liberi, di cui l’avversario può anche approfittare. Spazi, in cui la Fiorentina domenica sera non è riuscita quasi mai a inserirsi, anche per un centrocampo molto inferiore a quello schierato da Gasperini, soprattutto in fase di contenimento e ripartenza. Ma Bonaventura e Castrovilli sono due incursori, più bravi a offendere che a difendere, e Amrabat ancora si deve capire che cosa è, anche se si è capito che cosa non è. Logico che in una situazione del genere la difesa, soprattutto, perché alla fine l’attacco, cioè Vlahovic, il suo lavoro lo fa sempre, soffre parecchio. Una difesa di per sé già poco solida e parecchio distratta, vedi i due gol di Zapata (un giocatore di grande livello. Lo vedremmo bene in coppia con Vlahovic). Insomma, per quanti rimpianti ci possano essere, la partita a un certo punto sembrava Dragowski contro tutta l’Atalanta. Mentre i suoi compagni stavano in gran parte a guardare, il polacco volava di qua e di là per respingere palloni che gli arrivavano da tutte le parti. Di sicuro, la palma di migliore in campo se la giocano lui e Vlahovic.

Alla fine, quello che resta è che la Fiorentina perde l’ennesima partita di questo suo disgraziato campionato. Vero che non sono queste le partite da tre punti per la Viola di quest’anno, ma perdere 14 gare su 30 appare parecchio deprimente. Tenendo conto anche del fatto che contro le cosiddette “grandi” la Viola ha portato a casa solo i tre punti di Torino con la Juve. Un cammino deficitario, e per fortuna che il Cagliari continua a perdere (il Torino ha vinto ma in B vanno solo in tre, per buona sorte). E meno male che a Firenze è arrivato Commisso, che avrà le sue belle gatte da pelare. L’allenatore, il direttore sportivo, rifare la squadra, ma, soprattutto, il contratto di Vlahovic. Si dice che la società abbia offerto due milioni di euro per non si sa quanti anni. Pensando che il serbo guadagnerebbe meno di Callejon e solo 300.000 euro più di Kokorin… bisogna di sicuro alzare l’asticella. E nemmeno di poco, caro presidente.

Duccio Magnelli

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