Speciale Stadio, progetto Campi: confortevole, all’avanguardia e a misura di famiglia

Speciale Stadio, progetto Campi: confortevole, all’avanguardia e a misura di famiglia

E’ cominciato tutto con una opzione d’acquisto per un terreno di oltre 36 ettari. Poco importa se a Campi Bisenzio, si tratta pur sempre dell’area metropolitana fiorentina. Non solo: si è sancito che l’operazione potrà eventualmente concludersi per una cifra – da esborsare all’atto di acquisto, entro il 2021 – assolutamente in linea con le aspettative della proprietà, intorno ai 5 milioni di euro. Un affare, specie se paragonato al rapporto qualità-prezzo nell’area Mercafir, dove la superficie effettivamente di proprietà sarebbe stata intorno ai 18 ettari (la metà secca, anche perché parcheggi e quant’altro sarebbero rimasti di pertinenza del comune) ed il bando di gara prevedeva la necessità di offerte da almeno 22 milioni di euro, oltre quattro volte tanto. E’ per questo la la Fiorentina ha puntato all’accelerata guardandosi altrove, consapevole che anche in questo caso il lavoro logistico burocratico non sarà affatto semplice (e forse nemmeno scontato). In pochi giorni si è comunque passati dalle parole ai fatti, anche per mandare messaggi – nemmeno troppo indiretti – un po’ a tutti, dal governo nazionale a cui è stato presentato un progetto per 2,5 miliardi di investimenti e una ricaduta occupazionale di oltre 50 mila posti di lavoro, a quello locale fiorentino.

LA MANIFESTAZIONE D’INTENTI E’ già stata presentata la lettera di manifestazione di intenti per costruire lo stadio, un progetto molto reale, per dirla con le parole di Joe Barone. L’area in questione, come è stato spiegato, non ha vincoli perché è libera da altri edifici: si dovrà lavorare sula variante urbanistica, sulla modifica al piano strutturale e sulla valutazione d’impatto ambientare, ma il primo passo è stato mosso. Contestualmente è stata già fatta la co-pianificazione con la Regione per il cambio di destinazione d’uso, da “parco urbano” ad “attrezzature di interesse metropolitano”. I vantaggi, per altro, non sarebbero soltanto sotto il profilo dei costi.

IL 2024 I tempi, altro tema molto caro alla proprietà viola, potrebbero diventare validi alleati. Se per il progetto Mercafir Commisso aveva immaginato settembre 2023 come data indicativa per il taglio del nastro della struttura, ecco che adesso si scivolerebbe “soltanto” al 2024, di fatto con un anno di ritardo sulla tabella di marcia, che è coinciso anche con la pandemia da Coronavirus. Il lavoro da fare è enorme, anche sul fronte dell’aeroporto, che necessita di ampliamento. Non è un caso che i tecnici della Fiorentina siano già al lavoro per trovare il giusto compromesso di distanza tra le due opere, ritenute entrambe di straordinaria importanza per il territorio locale, alla luce delle ricadute che inevitabilmente avrebbero sotto il profilo dell’impatto economico. La tifoseria, intanto, è tutta schierata con il suo presidente e non perde occasione per ribadirlo, in particolare attraverso i social. Il tempo dell’attesa. insomma, è finito e il popolo viola è stanco dei soliti fiumi di parole.

AL MASSIMO 30 KM Certo, il Franchi sarebbe la casa naturale, ma pur di non vedere tarpare le ali ai sogni di vittoria la soluzione legata a Campi Bisenzio non è mai stata sottovalutata da nessuno, anzi. In fondo, il luogo su cui è ricaduta la scelta è distante nemmeno 20 chilometri da Piazza Duomo, che diventano al massimo una trentina da Viale Europa, l’estremo sud della città (sfruttando l’autostrada): insomma, sempre a portata di mano. Si tratterebbe poi di un impianto nuovo, attento alle esigenze del pubblico moderno ed in grado di trasformare la serate allo stadio in una “emotional experience”, una vera e propria esperienza emotiva ed emozionale, con al centro la passione per la propria squadra di calcio, la Fiorentina. Con la possibilità di “abitare” lo stadio h24 per 365 giorni all’anno, attraverso strutture commerciali, di ristorazione e persino hotel dove vivere a 360° la propria esperienza viola. Confort e vivibilità per le famiglie sarebbero le parole d’ordine e i 36 ettari a disposizione, da questo punto di vista, darebbero ampie garanzie. Non appena Rocco Commisso potrà fare rientro in Italia, quando le limitazioni da Covid-19 riapriranno i collegamenti con l’oltre oceano, si potrà entrare ancora più nel vivo della questione. Il patron non aspetta altro se non poter annunciare che sì, passo dopo passo la sua squadra sta rosicchiando posizioni nel ranking internazionale. Lo stadio di proprietà è importante soprattutto per questo, lo ha detto da subito.

Francesca Bandinelli

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