Addio Narciso Parigi, la tua Voce Viola rimarrà viva per sempre!

Addio Narciso Parigi, la tua Voce Viola rimarrà viva per sempre!

“Dalla Curva Fiesole con tutto il cuore: Forza Narciso!”. I ragazzi della Fiesole lo avevano scritto su un grande lenzuolo bianco, issato sugli spalti prima di Fiorentina – Atalanta di Coppa Italia, lo scorso 15 gennaio. Perché Narciso Parigi non stava bene e le sue condizioni di salute erano peggiorate repentinamente negli ultimi giorni. Il popolo viola, il suo popolo, lo sapeva e voleva dimostrargli tutto l’affetto possibile in un momento così difficile. Ma Narciso, dopo 92 anni vissuti tutti d’un fiato e sulla cresta dell’onda, ha deciso che poteva bastare così. Il popolare  interprete dell’Inno Viola si è spento nella sua casa sulle colline di Firenze, circondato dall’amore della moglie Fiorella e dei figli Andrea e Daniela. E di tantissimi amici che gli volevano bene per la sua eccezionale umanità. Una dote che, se possibile, superava la sua innata bravura artistica.
Cantante, attore, personaggio conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, dall’alto delle sue oltre 5mila incisioni e almeno 20 film girati da protagonista, Narciso era rimasto un uomo semplice, che frequentava la sua Firenze (città della quale si sentiva figlio, nonostante fosse nato a Campi Bisenzio) per le strade del centro, nei suoi caffè, regalando un sorriso a chiunque lo salutasse. Anche per questo era amatissimo. Eppure la sua era, e rimarrà per sempre, la voce più conosciuta di Firenze. Conosciuta soprattutto negli Stati Uniti, dove aveva vissuto per anni e dove era diventato amico fraterno di Dean Martin, Franck Sinatra, Robert Redford, Robert De Niro e perfino di Quentin Tarantino.  Gli italo americani lo adoravano, riempiendo le platee dei suoi concerti. E che dire delle frequentazioni italiane? Parigi era stato amico di uomini-mito del secolo scorso: Gino Bartali, Antonio de Curtis in arte Totò, Renato Guttuso, Ottone Rosai e tanti altri. Ma la sua filosofia di vita restava la semplicità perché “i soldi non contano nulla, conta soltanto l’amicizia”. E conta tanto anche la Fiorentina, uno dei suoi amori più grandi. Per la squadra viola aveva inciso l’Inno, rielaborando il testo scritto negli anni ’30 da un giovanissimo Enzo Marcacci, rendendolo celebre grazie alla sua nobile voce. “Lo incisi in una casa discografica a Milano – ci raccontò un giorno – e siccome non avevo il coro, chiesi al toscanissimo ‘Veleno’ Lorenzi’ e ad altri giocatori dell’Inter dell’epoca, di cantare il ritornello con me. Fu una cosa bellissima”. Bellissima come Te, Leggenda Viola. Oggi al Franchi lo canteremo ancora più forte. E lo canteremo in tuo onore!

 

 

Tommaso Borghini

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