Lele Oriali… Lì, sempre lì… lì nel mezzo

Lele Oriali… Lì, sempre lì… lì nel mezzo

Negli anni ottanta Firenze è la città dei campioni del mondo. Ci sono quelli azzurri di Bearzot che conquistarono il titolo in Spagna nel 1982, ma anche quelli argentini di Menotti che vinsero il mondiale a casa loro nel 1978. Così dopo la cessione di Graziani alla Roma, nell’estate del 1983 la Fiorentina acquista dall’Inter il trentenne comasco Gabriele Oriali (titolare in Spagna), a cui Ligabue dedicherà nel 1999 una splendida e celebre canzone, ovvero “una vita da mediano”. In maglia viola Lele gioca le ultime quattro stagioni della propria splendida carriera, chiusa nel maggio del 1987 quando in panchina siede Bersellini, l’allenatore con cui nell’Inter aveva vinto lo scudetto nel 1979/80, il secondo della sua carriera dopo quello del 1970/71 al suo esordio (due sole presenze). In nerazzurro aveva conquistato anche due Coppe Italia, nel 1977/78 e nel 1981/82, e un Mundialito per club nel 1980/81. Con la Fiorentina Oriali disputa 105 partite di campionato (allora a 16 squadre; in pratica in quattro anni salta solo 15 gare), realizzando sette reti. La prima la segna nel suo primo incontro in serie A con la maglia gigliata l’11 settembre 1983, quando la squadra di De Sisti batte al Comunale il Napoli per 5-1 con una tripletta di Monelli e un gol di Pasquale Iachini. E’ una Fiorentina da sogno con sei campioni del mondo in campo. Oltre ad Oriali ci sono anche Antognoni, Galli, Massaro, Bertoni e Passarella. Lele è uno dei perni di quel centrocampo fantastico nel quale ci sono anche Antognoni, Pecci e Massaro. Quella Fiorentina avrebbe potuto lottare tranquillamente per lo scudetto se Antognoni a febbraio non si fosse rotto tibia e perone in uno scontro con il difensore della Sampdoria Luca Pellegrini nel match con i doriani al Comunale vinto dai viola per 3-0. In quel torneo che la Fiorentina chiude al terzo posto alle spalle di Juve e Roma Oriali salta solo una partita (a Torino con i bianconeri dove la squadra di De Sisti perde per 1-0 per una rete di Vignola su rigore al 90′), segnando altri 4 gol. L’ultimo suo gol in maglia viola, invece, lo realizza ad Ascoli il 9 novembre 1986 alla nona giornata. E’ una rete scacciacrisi quella perché regala alla Fiorentina la vittoria (per 1-0), la seconda del campionato, tra l’altro dopo due sconfitte consecutive. L’ultima sua partita in maglia viola Oriali la disputa al Comunale il 17 maggio 1987, all’ultima di campionato. Sotto una pioggia torrenziale, con la salvezza conquistata nel turno precedente a Napoli, nel giorno in cui Baggio segna il suo primo gol in serie A, la Fiorentina batte 1-0 l’Atalanta con una rete di Di Chiara all’89’ e condanna i bergamaschi alla serie B. Oriali quel giorno, a trentatré anni e mezzo, decide che è l’ora di smettere con il calcio attivo. Lele, nel periodo trascorso a Firenze, vede tra gli altri Baggio crescere sotto i suoi occhi. E’ in campo sia il giorno del suo esordio in serie A, il 21 settembre 1986 al Comunale nel match con la Sampdoria vinto dalla Fiorentina per 2-0 con doppietta di Diaz che in quello del suo primo gol a Napoli. E da direttore generale del Bologna riuscirà nel 1997 a portare Roby sotto le due torri. Il suo primo successo importante da dirigente, invece, lo ottiene a Firenze con il Parma, conquistando il 5 maggio 1999 la Coppa Italia, una settimana prima della vittoria della Coppa Uefa. Quello stesso anno Lele torna all’Inter come responsabile dell’area tecnica e vi resta per undici stagioni, contribuendo, tra l’altro, nel 2010 alla conquista del triplete con Mourinho in panchina. Dallo scorso giugno è di nuovo in nerazzurro come first team technical manager e stasera lo ritroveremo sulla panchina interista accanto ad Antonio Conte. Così come lo ritroveremo come team manager accanto a Roberto Mancini nelle partite dell’Italia, con la speranza che dopo un campionato del mondo vinto da giocatore Oriali possa conquistare da dirigente anche un campionato europeo.

Ruben Lopes Pegna

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