Ancora all’ultima giornata, ancora il Genoa, come nel 1978

Ancora all’ultima giornata, ancora il Genoa, come nel 1978

Come quarantuno anni fa, sempre di maggio, la Fiorentina si gioca la salvezza all’ultima giornata di campionato a Firenze con il Genoa. C’è una differenza enorme, però, tra la sfida odierna e quella del 7 maggio 1978. Oggi la squadra viola se vince o pareggia rimane, comunque, in serie A. E anche con una sconfitta, in caso di mancato successo dell’Empoli a San Siro con l’Inter, sarebbe ugualmente salva. Allora, invece, solo con una vittoria, che ancora viene premiata con due punti e non con tre, sarebbe rimasta in serie A. Inoltre, all’epoca, in caso di arrivo a pari punti tra due o più squadre conta soltanto la differenza reti generale e non la classifica avulsa come avviene adesso in primis. Alla vigilia dell’ultima giornata soltanto il Pescara è già retrocesso. Ci sono, invece, sette squadre nello spazio di due punti. Lazio (-8 differenza reti) e Roma (-4) sono a quota 26, Foggia (-14), e Verona (-5) a 25, Fiorentina (-9), Genoa (-10) e Bologna (-12) a 24. Due di queste finiranno in serie B. Prima dell’inizio della sfida con i rossoblù i viola, per la miglior differenza reti nei confronti del Genoa e del Bologna, sono virtualmente salvi. La Fiorentina con una sconfitta sarebbe comunque, invece, retrocessa. Per rimanere in serie A ai viola basterebbe il pareggio solo se il Foggia perdesse a San Siro con l’Inter dell’ex Merlo, quinta in classifica e senza stimoli particolari, o se il Bologna non vincesse a Roma con la Lazio. Tutto ciò per la miglior differenza reti: con Foggia e Genoa nella prima ipotesi, con Bologna e Genoa nella seconda. Con una vittoria la Fiorentina sarebbe salva, anche in caso di successo del Foggia, a scapito del Bologna (in caso di pareggio o di sconfitta degli emiliani) o della Lazio (se i rossoblù vincessero all’Olimpico con i biancazzurri). Ma cosa succede quel 7 maggio di quarantuno anni fa quando la Fiorentina di Chiappella che alla penultima giornata ha vinto in rimonta per 2-1 a Pescara grazie a un gol di Sella all’89’ scende alle 16 sul terreno del Comunale davanti a sessantamila persone? C’è una tensione pazzesca in campo e sugli spalti e lo stadio è già pieno due ore prima del match. I tifosi hanno quasi tutti una radiolina, perché la salvezza della Fiorentina può dipendere anche dai risultati delle altre squadre. Chiappella manda in campo questa formazione: Galli; Galdiolo, Orlandini; Pellegrini, Della Martira, Zuccheri; Caso, Braglia, Sella (Gola dal 49′), Antognoni, Casarsa. Nel Genoa di Gigi Simoni ci sono tra gli altri l’ex difensore viola Berni, Pruzzo e Damiani. Al Comunale viola e rossoblù giocano timorosi e anche le altre partite sono avare di emozioni. Al 37′ del primo tempo un boato scuote lo stadio. Muraro a San Siro ha segnato il gol del vantaggio dell’Inter. Ma quattro minuti dopo la radio porta la brutta notizia del pareggio del Foggia grazie a un autogol di Facchetti. Le altre gare che riguardano la lotta per la salvezza sono tutte ferme sullo 0-0. Alla fine del primo tempo, comunque, la Fiorentina sarebbe salva e in serie B finirebbero il Genoa e il Bologna per la peggior differenza reti. La ripresa al Comunale si apre sotto i peggiori auspici. Dopo quattro minuti si fa male il centravanti Sella e Chiappella manda in campo il centrocampista Gola. E poi al 13′ la radio porta la brutta del notizia del gol del vantaggio del Bologna con Nanni a Roma. La Fiorentina in questo momento sarebbe in serie B. Poi a un quarto d’ora dalla fine un boato scuote il Comunale. A San Siro Scanziani ha riportato in vantaggio l’Inter. In questo momento la squadra viola sarebbe salva. Poco dopo, però, il sogno viola di salvezza sta di nuovo per svanire quando il centravanti genoano Pruzzo si divora una facile occasione da gol. I rossoblù finiscono l’incontro all’attacco ma non segnano. Il match del Comunale finisce così 0-0. La Fiorentina è salva con 25 punti, gli stessi conquistati dal Genoa e dal Foggia. E’ grazie alla miglior differenza reti che i viola restano in serie A. Sugli altri campi si registrano i successi del Bologna a Roma sulla Lazio e della Roma a Bergamo sull’Atalanta, mentre il Verona pareggia 0-0 con il Torino al Bentegodi.
ALTRE TRE SALVEZZE ALL’ULTIMA GIORNATA E’ quanto è accaduto alla Fiorentina negli ultimi 48 anni. Nel 1970/71 la squadra che due anni prima ha vinto lo scudetto rimane in serie A grazie al pareggio per 1-1 a Torino con la Juventus (gol di Vitali al 58′ e di Bettega al 79′). La Fiorentina arriva alla pari con il Foggia che perde a Varese per 3-0 e con la Sampdoria che pareggia 0-0 a Vicenza. Con Catania e Lazio già retrocesse in serie B, la terza squadra a scendere tra i cadetti è il Foggia che ha la differenza reti peggiore di Sampdoria e Fiorentina. Nel 1989/90 la Fiorentina si salva all’ultima giornata battendo al Comunale l’Atalanta per 4-1 grazie alle reti di Buso, Di Chiara e Baggio su rigore e a un autogol di Prandelli, alla sua ultima partita da calciatore. I viola concludono il campionato con un punto in più dell’Udinese (quartultimo) che retrocede nonostante la vittoria sull’Inter per 4-3 all’ultima giornata. La Fiorentina si salva negli ultimi novanta minuti di gioco anche nel 2004/05 quando batte al Franchi il Brescia per 3-0 grazie ai gol di Miccoli su rigore, Jorgensen e Riganò. La squadra viola rimane in serie A grazie alla classifica avulsa (quella degli scontri diretti) che la premia a scapito di Parma e Bologna con cui conclude il campionato a pari punti (le due formazioni emiliane giocano lo spareggio salvezza che è favorevole al Parma).

Ruben Lopes Pegna

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