Papa Waigo: “I soli giovani non bastano, ci vuole più esperienza”

Papa Waigo: “I soli giovani non bastano, ci vuole più esperienza”

Impossibile dimenticare il suo gol alla Juventus. Correva l’anno 2008, era marzo e quel Juventus – Fiorentina 2-3 rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi viola. Una vittoria storica, firmata da due giovani allora semisconosciuti: Papa Waigo e Daniel Osvaldo. E quel ricordo il senegalese Papa Waigo lo porta dentro di sé come uno dei più cari, lui che da allora ha sempre tifato Fiorentina e che oggi, attraverso le nostre pagine, sprona i viola a chiudere al meglio la loro stagione.

Papa Waigo che idea si è fatto della Fiorentina di questa stagione?

“Ad inizio campionato ho visto una bella Fiorentina con una rosa giovane, con molti talenti in mostra. Poi, col passare del tempo, c’è stato un blocco, forse determinato proprio dalla poco esperienza del gruppo”.

Si aspettava l’addio di Pioli?

“Pioli è un grande mister e ha fatto un buon lavoro con i giovani, ma credo che abbia pagato l’assenza in rosa di elementi di esperienza che potessero affiancarlo nel difficile compito di dare la carica e tenere sempre alta la tensione del gruppo”.

Montella è stata la scelta giusta?

“Si, ne sono sicuro. Montella ha lavorato anche all’estero, apprendendo nuovi metodi di lavoro. Il calcio è cambiato, bisogna andare al di là della tattica, e l’esempio è fornito dall’Ajax di oggi: entrano in campo per divertirsi, ma al contempo hanno la testa sulle spalle. E’ questa la via giusta da seguire e Montella credo andrà in quella direzione”.

Senza obbiettivi europei molti giocatori viola potrebbero lasciare Firenze, in primis Chiesa. Ce ne pensa?

“Dipende dagli obbiettivi che si pone la società. Se vuole tornare in Europa Chiesa va tenuto, così come gli altri elementi più forti. Se ogni anno rifai la rosa da capo non puoi perseguire uno sviluppo di gioco comune. Anche in questo caso l’esempio da seguire è quello dell’Ajax i cui giocatori sono insieme fin dal settore giovanile. Io manterrei la rosa attuale, con un paio di buoni innesti”.

Come giudica l’operato della famiglia Della Valle?

“I Della Valle hanno creato una società sana, sempre puntuale nei pagamenti. E questo non è poco. Ma non basta perché Firenze ha anche ambizioni sportive e per assecondarle occorre crescere dal punto di vista tecnico”.

Che partita prevede contro il Sassuolo?

“Il Sassuolo è una squadra da non sottovalutare, con singoli intelligenti che ti possono fare male. Difendono molto bene. La Fiorentina dovrà aggredirli subito e cercare di fare gol il prima possibile. In questo modo può metterli in crisi”.

Che ricorsi conserva di Firenze?

“Ho dei ricordi splendidi, sono tornato quest’anno a Firenze per curare un infortunio e ho trovato la stessa stima nei miei confronti. Quel gol alla Juve certo mi ha aiutato molto (ride ndr)… Tifo da sempre Fiorentina, ho un progetto in Senegal per i giovani giocatori, ne parlerò con la Fiorentina per instaurare una collaborazione. È un club che ti dà tutto, i giocatori che arrivano a Firenze devono essere grati a questa società e dare il 100% per questa maglia… Non come vedo oggi, purtroppo nel mondo del calcio non ci sono più le bandiere!”.

Lucia Petraroli

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