Adrian Mutu, il Fenomeno

Adrian Mutu, il Fenomeno

Adrian Mutu nasce in Romania, a Calinesti, l’8 gennaio 1979. A Firenze arriva nel 2006, rispondendo alla chiamata di Cesare Prandelli che lo aveva allenato già a Parma. Il diesse Pantaleo Corvino riesce a piazzare il colpaccio, acquistandolo dalla Juventus (retrocessa a tavolino in serie B in seguito lo scandalo di Calciopoli) per circa 8 milioni di euro. L’impatto di Mutu con la maglia viola è esaltante: alla prima stagione realizza 16 reti e costituisce una coppia d’attacco formidabile con Luca Toni. Anche grazie a lui la Fiorentina, partita con 15 punti di penalizzazione, centra un incredibile quinto posto finale (sarebbe stata terza da sola senza la partenza ad handicap).
Il rumeno diventa subito un idolo della tifoseria a cui rivolge un inchino dopo ogni gol realizzato. Il suo soprannome originario è “Brilantul” (che in rumeno significa diamante), ma a Firenze lo chiamano tutti “Fenomeno”.
L’anno successivo va ancora meglio: 17 gol in campionato e 6 in Coppa Uefa, dove la Fiorentina raggiunge una storica semifinale, uscendo sconfitta solo ai calci di rigore nel doppio confronto con i Rangers Glasgow. Con il quarto posto arriva anche la qualificazione ai preliminari di Champions League.
Nell’estate del 2008 sembra cosa fata la sua cessione alla Roma, ma Andrea Della Valle e Cesare Prandelli bloccano la sua partenza. La sua terza stagione fiorentina è inizialmente tormentata dagli infortuni, ma poi Adrian si riprende e torna protagonista, realizzando 13 gol in campionato e 2 in Champions e contribuendo alla nuova qualificazione della Fiorentina alla massima competizione europea.
Il quarto anno viola comincia alla grande: gol al debutto in campionato col Bologna, 3 reti anche in Champions. Neppure il guaio al menisco pare poterlo fermare: dopo l’operazione Mutu rientra con 3 gol in 3 partite in serie A e 2 doppiette in Coppa Italia. Ma nel 2010 arriva il fulmine a ciel sereno: dopo la partita contro il Bari,  nelle sue analisi viene riscontrata la presenza di metaboliti della sibutramina,  uno stimolante che annulla gli effetti della fame. Il 19 aprile il comitato antidoping decide una squalifica di 9 mesi. Il suo bilancio stagionale si chiude, così, con 19 gare ufficiali e 11 reti.
Firenze lo aspetta e, nonostante qualche contrasto con la società, Mutu lavora sodo per rientrare al meglio. Ma non sarà più lo stesso. La sua ultima stagione in viola, quella del 2010-2011, si concluderà con 4 reti sulle 20 partite disputate. Poi l’addio, il 23 giugno 2011, con la sua cessione a titolo definitivo al Cesena.
Nonostante il finale non esaltante, Adrian Mutu resta uno dei giocatori più amati dal popolo viola, certamente il più talentuoso dell’era Della Valle. Le sue giocate e i suoi gol, col numero 10 sulle spalle, sono ancora vive nella mente di tutti i tifosi che ancora oggi lo ricordano con grande affetto e con una punta di nostalgia. Soprattutto oggi, nel giorno del suo esimo 40esimo compleanno.

Tommaso Borghini

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