Socrates, il Dottore che incantava il mondo con i suoi colpi di tacco

Oggi (4 dicembre) sono sette anni dalla scomparsa di Socrates, il centrocampista brasiliano che la Fiorentina acquistò dal Corinthians nell’estate del 1984 quando aveva già trent’anni. A Firenze fu accolto con grande entusiasmo anche se per far posto a lui la società viola fu costretta a vendere l’ala argentina Daniel Bertoni. Allora, infatti, non potevano essere tesserati più di due stranieri per squadra. E Daniel Passarella era considerato inamovibile. Socrates era un centrocampista con un fisico massiccio. Dotato di grande visione di gioco deliziava i tifosi con i colpi di tacco che per questo lo soprannominarono il “Taco de Dios”. E poi vedeva bene la porta con tiri forti e precisi. Alla Fiorentina Socrates arrivò in una stagione difficile, complice anche quanto capitato all’allenatore Giancarlo De Sisti. “Picchio”, infatti, per un granuloma sub dentario, non potè allenare la squadra per una quarantina di giorni dalla fine di agosto ai primi di ottobre. Comunque il capitano della nazionale brasiliana ai mondiali in Spagna del 1982 vinti dall’Italia (segnò anche un gol agli azzurri nel match vinto dalla formazione di Bearzot per 3-2) alla Fiorentina (a fine stagione arrivò nona) lasciò il segno, anche se i tifosi si aspettavano molto di più. Proprio i suoi trascorsi in viola vogliamo raccontare. In campionato segnò sei reti in 25 partite, quasi una ogni quattro. Non pochi per un centrocampista. E poi realizzò due reti in Coppa Uefa e una in Coppa Italia. Il primo gol lo siglò all’Atalanta, al Comunale, il 7 ottobre 1984 alla quarta giornata nel match vinto dalla Fiorentina per 5-0. Socrates realizzò la rete del 3-0. Poi segnò all’Olimpico contro la Roma su rigore il 18 novembre all’85’ nell’incontro perso dai viola per 2-1. E firmò il gol del pareggio a Cremona il 2 dicembre a quattro minuti dalla fine nel match terminato 1-1 (fu l’ultimo di De Sisti in panchina prima del suo esonero e della sostituzione con Ferruccio Valcareggi). Socrates tornò a segnare al Comunale il 20 gennaio 1985 nella sfida con la Lazio vinta dai viola per 3-0. Fu suo il primo gol. E realizzò la rete del momentaneo 1-1 a Bergamo il 17 febbraio nell’incontro poi finito 2-2. Il suo ultimo gol lo segnò ancora alla Cremonese, a Firenze, il 21 aprile. Fu quello del momentaneo vantaggio, nel match poi terminato 1-1. Con sei reti come Pecci fu il secondo goleador della Fiorentina dietro il centravanti Monelli che di gol ne siglò sette. Socrates realizzò due reti anche in Coppa Uefa, all’Anderlecht nelle due partite dei sedicesimi di finale. Al Comunale nel match d’andata terminato 1-1 segnò il gol del vantaggio dei viola. Nel ritorno a Bruxelles, dove la Fiorentina perse 6-2 e fu eliminata, realizzò su rigore la rete del momentaneo 1-1. Socrates segnò anche il primo gol della Fiorentina nella gara d’andata degli ottavi di finale di Coppa Italia al Comunale con il Bari finita 4-0. La Fiorentina cedette il “dottore” (Socrates era laureato in medicina anche se non esercitò mai la professione) al Flamengo nell’estate del 1985 ( poi concluse la carriera nel Santos tre anni dopo). Il periodo migliore della carriera di Socrates fu quello vissuto al Corinthians con cui aveva vinto il campionato paulista nel 1979, nel 1982 e nel 1983. Dagli inizi degli anni ottanta ci fu l’autogestione del club da parte dei giocatori che dettero vita alla cosiddetta democrazia corinthiana in un periodo in cui tra l’altro in Brasile c’era un governo dei militari. La squadra vinse, con questa organizzazione, i due titoli del 1982 e del 1983. In quell’anno “O Doutor”… il Dottore” disse che gli sarebbe piaciuto morire di domenica nel giorno in cui il Corinthians si sarebbe laureato campionato nazionale. Il suo augurio si realizzò davvero. Socrates, per un’infezione intestinale, cessò di vivere domenica 4 dicembre 2011 proprio nel giorno in cui il Corinthians vinse in titolo. E quel giorno anche la sua Fiorentina fece una grande impresa, battendo al Franchi la Roma per 3-0.

Ruben Lopes Pegna

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