Un sottile equilibrio che impone di fare risultato

Un sottile equilibrio che impone di fare risultato

Che sfida con la Roma. Rivalità antiche, voglia di battere una grande, desiderio un giorno, speriamo presto, di tornare allo stesso livello tecnico. Perché Fiorentina e Roma sono state a lungo sul medesimo piano. Oggi è diverso, anche se la classifica racconta altro: sono entrambe a 15 punti, al quinto posto con Samp, Milan e Sassuolo. Ma non sono i viola ad essere indietro, bensì i giallorossi.
Intanto il pari di Torino ha lasciato dei mal di pancia a Firenze. La squadra viola non sta attraversando un gran momento, mentre la classifica dice che la Fiorentina è in linea con i programmi estivi.
I conti, almeno da quel punto di vista, tornano perché proprietà, dirigenti, allenatore e giocatori ripetono il loro mantra dal luglio scorso: “Dobbiamo migliorare il piazzamento della stagione passata”. I viola a maggio si sono ritrovati ottavi a 57 punti. In italiano migliorare significa arrivare come minimo settimi, quindi il quinto posto attuale è giusto.
Il problema, adesso, pare essere il rendimento di tre giocatori presi in estate per fare i titolari. Pensiamo a Pjaca, Edimilson e Gerson. L’unico che sta facendo capire di avere la stoffa invece è Lafont: per carità anche lui ogni tanto sbanda, ma ha l’attenuante meravigliosa di avere solo 19 anni, beato lui… Anche a Torino il portiere transalpino ha fatto un paio di interventi buoni, facendo capire di essere l’uomo giusto al posto giusto. Ma gli altri…
Questa è la marcia delle ultime settimane della Fiorentina: classifica ok, rendimento meno. La classifica, appunto: rendiamoci conto che c’è una grande ammucchiata. Nello spazio di appena 5 punti ci sono 10 squadre: dalla Lazio quarta – zona Champions – a Cagliari e Parma, quota 13, ci sono la metà delle formazioni della graduatoria. Questo significa che si vive su un sottile equilibrio: tutti hanno i loro problemi e le loro piccole virtù. Per entrare in Europa, alla conclusione dei giochi, forse ballerà un solo punto. Ecco perché diventa determinante mantenersi costanti in questo lungo cammino.

Mario Tenerani

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